La Commissione Finanze del Senato ha approvato un parerenon ostativo” allo schema di decreto legislativo, varato dal governo in attuazione di una direttiva europea del 2019, che prevede l’esenzione dell’Iva e dalle accise a favore di chi fornisce beni e servizi militari a un Paese membro dell’Unione coinvolto in uno “sforzo di difesa” nel quadro della Politica di sicurezza e difesa comune. Un provvedimento accolto da parecchie perplessità all’interno della stessa maggioranza, non solo tra le file del Movimento 5 Stelle – che aveva già annunciato l’astensione – ma anche tra esponenti di Forza Italia e della Lega, come risulta leggendo i resoconti delle ultime sedute. Tanto che il parere, arrivato in Commissione come “positivo” è stato riformulato in “non ostativo” proprio per tener conto delle osservazioni emerse durante la discussione, conferma il presidente Luciano D’Alfonso. Alla fine il documento è stato approvato con 12 voti favorevoli (Pd, Lega, FI, FdI, Azione e Autonomie), cinque astenuti (i senatori M5S) e la contrarietà di Elio Lannutti del Misto.

Prima del voto i pentastellati sono intervenuti chiedendo al governo chiarimenti che secondo loro non sono arrivati. “Siamo e saremo favorevoli alla costruzione di una difesa comune europea. Riteniamo però inconcepibile un’esenzione Iva sulla compravendita di armi, per giunta all’esito di un provvedimento non sufficientemente approfondito e in assenza di tutti i chiarimenti che avevamo richiesto. Per questo il Movimento 5 stelle oggi si è astenuto”, dichiarano in una nota Emiliano Fenu, Laura Bottici, Primo Di Nicola, Steni Di Piazza e Mario Turco. “Abbiamo chiesto delucidazioni sulle finalità del provvedimento, sull’esistenza di un legame con un piano di spesa per la difesa comune europea, su eventuali elenchi di armi e attività a cui si dovrebbe riferire l’agevolazione, sui rischi di mancato gettito per le casse dello Stato. Su nessuno di questi punti è arrivato il benché minimo chiarimento da parte del relatore e del Governo. Da qui la decisione di astenerci. Non può sfuggire a nessuno il contesto storico che stiamo vivendo e le priorità rese urgenti dalle difficoltà economiche”.

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