Un hacker è riuscito, per giorni, a penetrare i sistemi della Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il personale della Banca d’Italia (Csr), mettendo a rischio stipendi e pensioni: il pirato informatico ha infatti violato la sicurezza dei conti e dei correntisti dell’istituto. Avrebbe anche rubato i risparmi di alcuni dipendenti della Banca d’Italia: è un’ipotesi che sembra confermata dalla decisione di sospendere alcune funzioni dell’home banking di Csr, tra cui la possibilità di effettuare bonifici istantanei. La notizia viene riportata sul primo numero del quotidiano Verità e Affari, diretto da Franco Bechis.
A lanciare l’allarme, secondo quanto riportato sul quotidiano, sarebbe stato un dipendente – dirigente sindacale della First Cisl – in una chat interna: l’uomo ha dichiarato di esser stato contattato al telefono dall’hacker stesso a inizio marzo. Il falso operatore avrebbe chiamato il dipendente con un numero quasi identico a quello dei centralini dell’istituto, fingendosi appunto un operatore della cybersicurezza di Palazzo Koch, sede della banca. L’hacker avrebbe poi chiesto al dipendente di effettuare alcune operazioni “necessarie per prevenire frodi” fornendo anche un numero di ticket.
Il dipendente, al telefono, si è insospettito dopo alcuni tentativi andati a vuoto e – rimanendo in chiamata con il falso operatore – ha fatto il numero da un’altra linea del service desk di Bankitalia, che lo ha aiutato a smascherare la tentata truffa. Ma, come si legge sul quotidiano, “per uno che non ci è cascato, decine di altri si sono visti portare via dal conto corrente i propri risparmi”.