“Per me è una riforma complessivamente pericolosa perché in certe parti rischia di compromettere l’autonomia della magistratura, mentre in altre parti è inutile”. Nino Di Matteo non usa mezze misure per giudicare la riforma della giustizia firmata dalla ministra Cartabia.

In particolare per l’ex pm antimafia e attuale consigliere del Csm siamo davanti a una “riforma gattopardesca” per quanto riguarda le novità da introdurre sul sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura: “sembra voler cambiare ma in realtà non cambia nulla. Se lo scopo deve essere di depurare il Csm dall’influenza delle correnti, il sistema elettorale che è stato proposto con la riforma Cartabia è assolutamente inidoneo allo scopo”, sottolinea Nino Di Matteo durante la presentazione alla Statale di Milano del suo ultimo libro, “I nemici della giustizia”, edito da Rizzoli e scritto insieme al giornalista Saverio Lodato.

“Io sono sempre stato dell’idea – ha aggiunto – che per evitare che i componenti del Csm vengano scelti sostanzialmente dai gruppi associativi, l’unico rimedio veramente efficace in questo momento potrebbe essere quello del sorteggio di una platea di candidabili all’interno dei quali poi gli elettori potrebbero scegliere chi votare”.

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