Oltre alla denuncia presentata da Gennaro Elia, la procura della Repubblica di Perugia ha aperto un fascicolo nel quale si ipotizza l’omicidio colposo contro ignoti ed è stata disposta l’autopsia. Eseguita giovedì, non ha però chiarito le cause della morte della giovane. Una delle ipotesi prospettate dai medici è quella dell’influenza suina. Sono attesi i risultati degli esami istologici.
Non si dà pace Gennaro Elia, padre di Maria, la ragazza 17enne morta nell’ospedale di Perugia il 27 marzo. “L’ora esatta non la dimenticherò mai: le 17:40, lì anche la mia vita è finita”, spiega Elia al Corriere della Sera. Dopo nemmeno 48 ore dal ricovero della figlia, Elia ha visto avvicinarsi un medico che, con sguardo rammaricato, gli ha detto: “Mi spiace, Maria non ce l’ha fatta…”. L’ospedalizzazione si era resa necessaria il 25 marzo dopo che la ragazza aveva iniziato ad accusare difficoltà respiratorie, che si sono aggiunte a normali sintomi influenzali.
Raggiungo telefonicamente dal giornale di via Solferino, Elia ricorda gli ultimi due giorni prima della sua morte. Una vicenda inspiegabile, tanto più per un padre che assiste inerme alla scomparsa della figlia: “Maria era la mia principessa. Ora la mia Principessa non c’è più. Cosa posso aggiungere?”. “Spero che Dio mi dia la forza di resistere almeno sinché non saprò la verità”, aggiunge. Eppure, appena arrivata al pronto soccorso dell’ospedale del capoluogo umbro, Maria era stata sottoposta a esami accurati e approfonditi. Dopo aver escluso il virus Sars-Cov-2 e la leucemia, sembrava che i medici fossero riusciti a isolare il ceppo H1N1, quello della febbre suina. Una patologia grave, ancora presente nella memoria collettiva, dato che nel 2009 causò una pandemia. “Al mattino mi avevano rassicurato, mi avevano detto che sapevano come curarla, che avevano i medicinali…”, racconta. Purtroppo, dato il peggioramento delle condizioni di salute, nella notte tra sabato e domenica, Maria era stata intubata in terapia intensiva. Ma Elia non ha lasciato l’ospedale, “proprio non ce la facevo”.
Dovrà attendere il pomeriggio di domenica 27 marzo per avere notizie. Da quel momento, “è iniziato il mio dolore che non avrà ma fine”. “La mia principessa non aveva malattie, era allegra. Milanista come me, se può avere un senso ricordarlo”, precisa. Dopo più di una settimana dalla perdita della figlia, Elia è “cosciente di avere intrapreso un percorso giudiziario lungo, tortuoso e oneroso, ma vuole sapere cosa è successo a sua figlia, vuole giustizia”. Oltre alla denuncia da lui presentata, la procura della Repubblica di Perugia ha infatti aperto un fascicolo nel quale si ipotizza l’omicidio colposo contro ignoti ed è stata disposta l’autopsia. Eseguita giovedì, non ha però chiarito le cause della morte della giovane. Sono dunque attesi i risultati degli esami istologici.