“Servant of the people” è sbarcata in Italia e lunedì 4 aprile è stata trasmessa in esclusiva su La7. La serie del momento con protagonista il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, all’epoca uno degli attori comici più noti del Paese, unisce satira e politica. La guerra in corso ha riportato il prodotto al centro della scena proprio per le sue sfumature profetiche.
Il protagonista Vasyl Petrovych Goloborodko, insegnante di storia in un Liceo, viene inaspettatamente eletto Presidente dopo il successo virale di un suo video in cui denuncia la corruzione e le contraddizioni dei rappresentanti politici.
Un po’ Hugh Grant d’Ucraina, un po’ Mr. Bean. Un po’ divertente, un po’ populista. Osservare la parabola del professore di storia Vasyl serve a ricordarsi che prima del 24 febbraio l’Ucraina sapeva fare satira sui propri difetti, sulla corruzione e contro la “casta” politica ucraina. Una narrazione “occidentale”, il ritratto di una città europea. Le strade di Kiev ora sono distrutte, gli attori della serie forse in guerra. Uno scenario inimmaginabile anche per gli sceneggiatori più talentuosi.
A doppiare il personaggio interpretato dal presidente ucraino è l’attore Luca Bizzarri, bersagliato dalle critiche sui social. “La voce di Luca Bizzarri è totalmente fuori contesto”, cinguetta qualcuno. “Diciamolo chiaro: doppiaggio di Bizzarri niet”, dice qualcun altro. Un scelta, pur trattandosi di un professionista, che non si è rivelata fortunata. La sostanza resta e l’operazione è giustificata, forse commercialmente furba, anche se il pubblico non ha risposto in massa.
I primi episodi sono stati visti da 821.000 telespettatori con il 3,42% di share, un dato probabilmente inferiore alle aspettative considerando la portata dell’operazione e il battage pubblicitario.