Mancava la testa e anche parte degli arti al corpo ritrovato in un borsone lungo un argine del Po a Occhiobello, in provincia di Rovigo. Il cadavere, in discreto stato di conservazione, secondo i carabinieri che stanno indagando sull’identità, è di una giovane donna, di carnagione bianca. La morte, secondo un primo esame dei medici legali, sarebbe avvenuta circa 2 settimane fa. Un elemento che permette ai militari dell’Arma che stanno analizzando le segnalazioni di donne scomparse di escludere dalla lista i nomi di Saman Abbas, la giovane pachistana scomparsa da Novellara, in provincia di Reggio Emilia, e di Isabella Noventa, uccisa a 55 anni nel 2016 dall’ex fidanzato con la complicità della sorella di quest’ultimo e dell’amante: l’uomo, condannato in via definitiva, aveva infatti confessato di aver gettato la donna nel fiume Brenta e aveva avvolto il corpo dell’ex in sacchetti di plastica. Ad ogni modo qualsiasi conferma arriverà dalla comparazione del dna.
Il corpo è stato ritrovato completamente nudo e ripiegato in posizione fetale nella grande sacca individuata in mezzo alle pietre dell’argine da un dipendente dell’Agenzia interregionale per il fiume Po. L’ipotesi è che con l’eccezionale siccità di questi mesi il corpo sia riaffiorato dall’acqua, rimanendo incagliato nei massi posti anni fa a protezione dell’argine dopo l’alluvione del Polesine. E’ in avanzato stato di decomposizione ma la sacca lo ha “protetto” dall’aggressione dei pesci. A far ritenere plausibile che si tratti di una donna è la particolare conformazione delle costole e del bacino. L’autopsia verrà effettuata in settimana, mentre servirà probabilmente un mese per l’esame del dna e la comparazione con i casi denunciati di donne scomparse.