La storia delle vongole indagate e del super chef Marco Sacco. Sembrerebbe il titolo di un uovo cartoon ispirato alla celebre scena delle ostrichette di Alice nel Paese delle Meraviglie. Povere e ignare. Ma in questo caso è realtà. La location è quella del “Piccolo Lago”, il celebre ristorante di Verbania che sul suo sito riporta: “Guardate, annusate, assaggiate, ascoltate, si va in scena”. I protagonisti sono gli sposi e i loro invitati. Nell’estate del 2021 la festa di nozze in un luogo magico del Lago Maggiore, nel ristorante dello chef con due stelle Michelin, si è trasformata in un incubo. Prima finiscono al pronto soccorso i due sposi, lui ingegnere, lei avvocato. Poi il malore coinvolge decine di altri invitati, tutti con gli stessi sintomi: la nausea, la febbre, la dissenteria. Sono chiari segni di un’intossicazione alimentare. Così parte la denuncia verso i responsabili del “Piccolo Lago”.
Questa la cronaca. Il fatto, avvenuto mesi fa, è tornato di attualità perché la procura ha chiesto di poter prorogare le indagini di altri sei mesi per venire a capo di una complicata matassa. Ci sono aspetti difficili da chiarire, sotto il profilo delle responsabilità. Non riguardano tanto il cibo e le sue conseguenze: quelle sono chiare. Nel mirino sono subito finite le vongole, servite a crudo con riso e borragine, il piatto forte dell’occasione. Documentate dai certificati dei medici e dal primo test eseguito dai Nas: il responsabile dell’intossicazione è stato il norovirus, presente più di frequente nelle ostriche, ma anche nelle vongole stesse. Allora perché l’inchiesta avanza lentamente? Perché non è facile, come spiegato, attribuire le responsabilità. Le ragioni del ristoratore sono solide: le vongole sono state consegnate già contaminate dal fornitore. Un fornitore di qualità e già sperimentato negli anni.
Tutte le certificazioni sono in regola, incalza lo chef. In un’intervista a Repubblica ha spiegato: “Noi abbiamo comprato vongole che si possono mangiare crude, come l’etichetta del produttore dimostra e come risulta dalla scheda tecnica del prodotto. Sono vongole che utilizzo dal 2015”. E specifica: “Da quando ho questo fornitore avrò servito oltre tremila piatti come quello”. Ovvero il risotto alla borragine guarnito con quattro vongole crude. In tutto venti grammi. Ma il pranzo di nozze ha fatto notizia per il numero delle persone coinvolte. “Ma per quanto dispiaciuto sono tranquillo dal punto di vista legale”, precisa il super chef, che spiega: “Ci sono prodotti che vanno serviti solo previa cottura e queste vongole non sono tra questi. Vuol dire che sono considerate sicure, altrimenti deve esserci l’indicazione in etichetta. E io ho tutte le fatture, le certificazioni a posto, ho mostrato la tracciabilità”.
Insomma, ribadisce Sacco: nel mondo della cucina esistono eventi che possono accadere anche quando si impiegano il massimo dello scrupolo e dell’attenzione. Resta il disagio per i due sposi e per i loto invitati. E dire che doveva essere una giornata da favola. Dopo il matrimonio e le fotografie, moglie e marito erano approdati con una barca, guidata dallo stesso chef Sacco, al ristorante che si trova sulla riva del lago di Mergozzo. Poi la grande festa. I brindisi. Le prelibatezze in tavola, dallo chef premiato con due stelle Michelin. Il conto era stato saldato in anticipo. Ma dopo la cena la brutta sorpresa.
I Nas hanno subito analizzato le vongole che erano rimaste inutilizzate. Così sono state rapidamente individuate come le responsabili dell’intossicazione. Parassiti, batteri, virus: questi sono i responsabili delle intossicazioni alimentari. In questo caso è stato il norovirus, a localizzazione intestinale, considerato tra i più contagiosi. Nel frattempo, mentre prosegue la ricerca delle responsabilità, il Piccolo Lago ha riaperto dopo la pausa invernale. E lo chef ha appena annunciato il suo impegno stabile sull’Isola dei Pescatori a pochi km da Mergozzo. Il Verbano, storica struttura alberghiera trasformata in boutique hotel.