In piena notte europea tramite Twitter –di cui possiede il 9,2% - l’imprenditore ha fatto sapere di essersi rifiutato di entrare al Berghain, la celebre discoteca di Berlino, posizionata nel crocicchio tra ex Berlino est ed ex Berlino ovest, dove si suona la techno più contemporanea e sperimental
“Odio la pace”. Elon Musk inanella un’altra perla delle sue, rinfocolando non di poco gli animi di tutti i più accaniti guerrafondai occidentali. La scena, il set, è quello solito da spacconata con epic fail tipica di Musk: l’auto dai vetri infrangibili che però si rompono in diretta mondiale, la sfida a botte con Putin che non finisce nemmeno “a birra e salsicce”. Ore fa Musk era a Berlino. In piena notte europea tramite Twitter –di cui possiede il 9,2% – l’imprenditore ha fatto sapere di essersi rifiutato di entrare al Berghain, la celebre discoteca di Berlino, posizionata nel crocicchio tra ex Berlino est ed ex Berlino ovest, dove si suona la techno più contemporanea e sperimentale. Ebbene, che cosa ha voluto comunicare Musk con i suoi tweet? In pratica non avrebbe voluto varcare la soglia del Berghain in quanto la parola PACE era scritta in grande sul muro d’entrata. Avete letto bene, anzi il super imprenditore transumanista ha pure aggiunto di sua sponte con un cinguettio: “La pace. La pace? Odio questa parola”. E ancora: “Hanno scritto PACE sul muro del Berghain! Ho rifiutato di entrare”.
Non ci credete ancora? Leggete il pataracchio incomprensibile che ha poi aggiunto: “Coloro che si preoccupano della pace (me compreso ambiziosamente) non hanno bisogno di sentirla. E quelli a cui non importa della pace? Bene …”. Basta fare una googlata in rete e si scopre che la scritta “PACE” è la prima cosa che si vede avvicinandosi anche da lontano verso l’imponente edificio in cemento, originariamente una centrale termica del dopoguerra. Messa così le qualità intellettive di Musk vacillano ma difendono ancora il principio di un’autonomia (non condivisibile) di pensiero. Solo che online, nella fattispecie su Reddit si è scatenato l’inferno. Già perché in parecchi, ma tanti davvero, tra cui molti dimostrando con testimonianze dirette di essere presenti nella lunghissima fila della notte incriminata, hanno sbugiardato Musk sostenendo di aver visto la scena in cui, banalmente, non è stato fatto entrare nel locale.
Già perché è il destino di molti vip e comuni mortali: stai ore in fila ma poi i buttafuori all’ingresso del Berghain decidono chi far entrare e chi no, in base a come ti presenti e alle sensazioni che, come dire, trasmetti. C’è infatti chi, addirittura, sostiene che sia stato il capo dei buttafuori in persona, lo storico Sven Marquardt, a non gradire la presenza di Musk chiedendogli cortesemente di girare i tacchi e tornare alla sua Tesla parcheggiata in Friedrichstrasse. Insomma, sembra che Elon sia finito nuovamente protagonista di una fiaba che ama molto: quella della volpe e l’uva.