Monopattini, bottiglie di alcolici, elettrodomestici, oggetti tecnologici, attrezzi, batterie per automobili e materiali per condizionatori. È il “bottino” di guerra di un gruppo di soldati russi, protagonisti di un video registrato dalle telecamere di sorveglianza di un ufficio di spedizioni Mazyr, in Bielorussia. Quasi tre ore e mezzo di filmato (di cui pubblichiamo un estratto di 3 minuti) che, come scrive Repubblica, è stato analizzato e verificato dal collettivo di volontari bielorusso del Progetto Hajun. Le immagini risalgono al 2 aprile, pochi giorni dopo la ritirata delle truppe militari di Mosca dall’area di Kiev. I soldati oltrepassano il confine e raggiungono la Bielorussia. Da qui, usando il servizio di spedizione del corriere russo Cdek, cominciano a impacchettare e a spedire merci e oggetti di vario tipo rubati nei giorni precedenti dalle case e dai negozi ucraini. Non è l’unica testimonianza di saccheggi da parte delle forze russe. Nei giorni scorsi il ministero della Difesa ucraino aveva parlato di un vero e proprio bazar messo in piedi dagli occupanti russi a Naro, in Bielorussia, dove si possono acquistare elettrodomestici, gioielli e persino quadri. Secondo quanto dichiarato, il commercio dei beni rubati agli ucraini è ben strutturato: dalla città nord orientale di Sumy partono i camion con gli oggetti razziati che finiscono a Mazyr, in Bielorussia, dove sono stoccati e poi venduti a Naro. Le spedizioni con il corriere sono state usate, come documenta anche il video, per gli oggetti più ingombranti. I saccheggi hanno colpito soprattutto la regione di Kiev. In alcune intercettazioni, i militari russi si sono definiscono “fortunati”, proprio per la grande quantità di oggetti rubati.
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