Maja aveva 13 anni il 5 aprile del 1992, era andata alla manifestazione per la pace in centro a Sarajevo, per dimostrare contro la guerra, per una Bosnia Erzegovina indipendente ma dove si poteva vivere insieme serbi, croati, musulmani. La manifestazione per la pace sotto al Parlamento segna l’inizio dei tre anni di assedio della capitale bosniaca che dal 20 aprile è sotto pesanti bombardamenti. Maja racconta lo spirito di Sarajevo che ha permesso a lei e alla sua famiglia di sopravvivere e anche di ricordarlo come un periodo positivo di crescita e in cui i sarajevesi davano il meglio di sé. Ma guardando all’Ucraina Maja prova rabbia: “Vedendo quelle madri e quei bambini che se ne vanno con i pullman io so quello che provano, ne riconosco tutte le sfumature, il senso di abbandono e la solitudine”.
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