Dopo gli orrori dei massacri di civili scoperti a Bucha, Enrico Letta è stato tra i pochi leader europei – e l’unico in Italia – a chiedere lo stop immediato di gas e petrolio russo. “Quanti Bucha prima di passare a un embargo completo su petrolio e gas dalla Russia? Il tempo è finito”, ha scritto il segretario dem su Twitter. Ma le decisioni prese ieri, dalla Commissione europea, riguardano solo lo stop al carbone russo.
“Io penso che dobbiamo smettere di pagare la Russia perché con quei soldi la Russia massacra il popolo ucraino” ribadisce Letta, a margine della presentazione del rapporto Iri ‘Freedom at risk: the challenge of the century’ organizzato dalla Fondazione ‘Fare Futuro’. Il segretario del Partito democratico spiega: “Non ci sono alternative, bisogna che gli europei trovino una soluzione perché cessi questa drammatica contraddizione. Il vero tema è come gestiamo a casa nostra le compensazioni, perché è evidente, che queste scelte coraggiose che dovremo fare abbiano compensazioni, perché la nostra economia non abbia dei danni, perché è la Russia che deve essere colpita, non deve esserlo né l’Italia né l’Europa”. Non avendo disponibilità per sostituire le risorse energetiche provenienti dalla Russia nell’immediato, dovremmo prepararci a un razionamento energetico? “Razionamento, risparmio e razionalizzazione delle forme di consumo energetico si ponga in prospettiva futura a prescindere dalla vicenda dell’Ucraina – risponde Letta – l’invasione russa rende più urgente una scelta che secondo me va fatta rapidamente per far sì che il risparmio energetico diventa una delle fondamentali scelte che stanno davanti a noi, quindi è fondamentale che ci sia un piano per il risparmio energetico”.
Per fermare Putin “sicuramente sarebbe una misura efficace, ma è un tema complesso” afferma Giorgia Meloni. “Noi siamo in una condizione che rende anche per noi molto gravosa la situazione, mi sembra che la misura sarebbe molto aggressiva anche nei nostri confronti e che l’Italia rischia di pagare tantissimo da una scelta del genere. Il tema – spiega Meloni – cosa intende fare l’Occidente sul piano della solidarietà per aiutare le nazioni che saranno più colpite – perché – se noi fermiamo le forniture di gas fra due mesi chiudono le industrie. Questo non è un sacrificio, è un suicidio – e conclude – le cose serie si valutano sui dati e non sugli slogan”.