Il numero uno del marchio italiano del gruppo Stellantis ha fatto il punto su strategie e prodotti futuri, precisando di voler andare oltre il mercato italiano e di ambire a quello europeo, con prodotti credibili e a prova di futuro come la nuova Ypsilon che arriverà nel 2024
La Lancia rinasce con la nuova Ypsilon, che sarà non solo più lunga di una quindicina di centimetri (circa 4 metri), ma anche più maschia. E, almeno stando alle risposte del campione intervistato dal marchio italiano, anche futuristica. Sul mercato arriverà nel 2024 e riporterà il marchio anche fuori dal Belpaese, per il momento solo in Europa.
Luca Napolitano, il numero uno del brand di Stellantis, ha già individuato i 100 concessionari cui affidare il mandato nel Vecchio Continente, concentrati nelle 60 città principali. Attorno alla metà del decennio la rete conterà su circa 250 rivenditori, perché gli attuali 220 punti vendita italiani verranno ridotti. Per i dettagli sui paesi della nuova “colonizzazione” ci sarà da pazientare dopo la nomina dei vari country manager: “Lancia non ha obblighi e non imporrà ad alcun mercato l’importazione”, sintetizza Napolitano. “Uscire dall’Europa è un’opzione se le cose dovessero andare bene, ma non è una priorità”, precisa. In ogni caso se ne parlerebbe dopo il 2030. L’offensiva del marchio, che in Italia si schiera a fianco della donne assieme ad Alberta Ferretti, con la quale ha sviluppato una serie speciale, e all’attrice Cristiana Capotondi che interpreta un toccante spot contro la violenza (“Punch”), è nell’ottica della completa elettrificazione.
“Stellantis prevede che con il 2030 siano elettriche tutte le auto vendute dal gruppo in Europa – ricorda Napolitano – ma noi ci arriveremo prima”. La Ypsilon sarà ancora anche ibrida, ma avrà anche una declinazione a zero emissioni. Dal 2026 in poi, anno in cui esordirà un CUV già avanzata fase di sviluppo, l’ammiraglia da 4,6 metri di lunghezza ipotizzata come Aurelia, ma il nome non sarà verosimilmente quello, presenterà solo elettriche pure. Con il 2028, quando debutterà la terza auto del piano decennale di Napolitano, la possibile Delta, Lancia commercializzerà esclusivamente vetture a emissioni zero.
“Avremo una gamma leggera, ma efficiente che coprirà la metà del mercato – aggiunge – Non abbiamo bisogno di grandi spazi, né di troppi concessionari né di essere molto capillari”. L’obiettivo è quello di raggiungere la metà dei volumi grazie a internet: “I clienti dovrebbero poter andare dal rivenditore con il modello già configurato, se non già pagato”, sorride Napolitano.
Nel futuro di Lancia, spiega il manager, ci sono sostenibilità, attenzione al cliente e responsabilità. Qualità è la parola d’ordine perché il marchio ha ambizioni premium, che condivide con DS e Alfa Romeo, mentre Maserati è giù Luxury. Negli abitacoli delle prossime Lancia gli occupanti si dovranno sentire come a casa, una casa eco: “Almeno il cinquanta per cento delle superfici che si possono toccare verrà realizzato con materiali riciclati o ecosostenibili”, garantisce Napolitano.
Per gli interni il costruttore è al lavoro con gli stilisti italiani dell’arredo e conta anche di offrire una tecnologia intuitiva, naturalmente all’avanguardia. Nel nome esteso non lo è troppo (Sound Air Light Agumented), ma nell’acronimo sì: SALA. Il marchio punterà sulle eccellenze italiane, tutte inconfondibili: dal design ai sapori, dallo stile all’arte. Napolitano anticipa di non aver intenzione di far partecipare Lancia a saloni automobilistici, ma piuttosto a rinomate esposizioni di altri settori merceologici, tipo quello del Mobile di Milano.
I prezzi, questo è sicuro, aumenteranno. A cominciare da quello della prossima Ypsilon, che sarà molto di più di una nuova generazione di quella attuale: perché è più grande e perché sarà più ricca. I quattro marchi alto di gamma dovranno quintuplicare i profitti e assicurare l’11% dei ricavi contro il 4% attuale.
Lancia, che da anni ha un solo modello commercializzato in un solo paese, non sfida i noti costruttori tedeschi, anche se almeno nel prezzo il piano di Napolitano ha come riferimento Audi, cui deve recuperare una forbice del 19% nei listini. “Il piano approvato e finanziato – conclude il manager – è pragmatico. Lancia non deve fare tutto, ma quello che fa lo deve fare bene. Diciamo che è il contrario del mainstream”. Per questo, anche in Germania, la patria dei costruttori premium e primo mercato europeo, Napolitano insegue soprattutto un “posizionamento credibile”. Il resto sono sogni che si possono coltivare se l’operazione funziona. Ad esempio quello di nuove Lancia HF, ossia ad alte prestazioni.