Il procuratore generale di Firenze ha ottenuto 13 voti contro i sei del procuratore di Bologna Giuseppe Amato e i tre dell'aggiunto milanese Maurizio Romanelli: prende il posto di Francesco Greco, andato in pensione a novembre. "Sono onorato e ringrazio il Csm per questa nomina così importante", ha detto Viola, "metterò il massimo impegno nello svolgere il ruolo direttivo che mi è stato assegnato"
È Marcello Viola il nuovo procuratore capo di Milano. Prende il posto di Francesco Greco, andato in pensione lo novembre. Il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha approvato la nomina dell’attuale procuratore generale di Firenze con 13 voti: in suo favore si sono espressi i quattro consiglieri togati di Magistratura indipendente (la corrente conservatrice a cui Viola è iscritto), tutti e sette i laici e i consiglieri Sebastiano Ardita (Autonomia&Indipendenza) e Nino Di Matteo. I tre voti della corrente centrista di Unità per la costituzione sono andati invece al procuratore di Bologna Giuseppe Amato, mentre il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli ha ottenuto i cinque voti dei consiglieri progressisti di Area e quello di Ilaria Pepe di A&I.
È la prima volta per un “papa straniero” a capo della procura di Milano: finora il Csm aveva sempre optato per candidature interne all’ufficio. La delicatezza della pratica era accentuata dalle faide che negli ultimi tempi hanno avvelenato il clima all’interno della Procura milanese, attualmente retta dal procuratore aggiunto anziano Riccardo Targetti: dal caso dei verbali di Piero Amara sulla loggia Ungheria all’indagine sul falso complotto Eni. Viola, 65 anni, è entrato in magistratura nal 1981: inizia la carriera all’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, dov’è affidato per il tirocinio al giudice Rocco Chinnici, il padre del pool antimafia ucciso nel luglio 1983. In seguito è stato tra l’altro pm a Palermo e procuratore capo a Trapani, fino ad approdare, nel 2016, alla procura generale di Firenze.
Nel 2019 il suo nome finisce per caso al centro dello scandalo nomine che ha portato alla radiazione dalla magistratura di Luca Palamara: le intercettazioni della riunione in un hotel romano nella notte tra l’8 e il 9 maggio svelarono che l’ex ras delle correnti, insieme a cinque consiglieri del Csm e ai politici Luca Lotti e Cosimo Ferri, puntava proprio su Viola per la poltrona di procuratore di Roma. L’istruttoria svolta nei mesi successivi provò che il magistrato era estraneo a qualsiasi accordo illecito. A fine 2021 Viola era stato di nuovo vicino alla poltrona di piazzale Clodio: la Quinta Commissione del Csm lo aveva indicato come candidato di minoranza, ma poi il plenum aveva eletto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi.
Ora l’approdo a Milano. “Sono onorato e ringrazio il Csm per questa nomina così importante“, ha detto il diretto interessato alle agenzie di stampa. “È una nomina che mi responsabilizza molto e sono consapevole del fatto che quello di guidare la Procura di Milano sia un incarico particolarmente delicato, ma metterò il massimo impegno nello svolgere il ruolo direttivo che mi è stato assegnato come ho sempre fatto”, ha aggiunto.