Il gruppo dell’alluminio Rusal è la prima società russa a chiedere pubblicamente “un’indagine imparziale” sui crimini di guerra a Bucha e la fine del conflitto in Ucraina. “Le informazioni su Bucha ci hanno scioccato. Riteniamo che questo crimine vado indagato in modo approfondito“, afferma il presidente olandese di Rusal Bernanrd Zonneveld, chiedendo una “severa punizione“per chi ha commesso i crimini. Nel chiedere l’inchiesta il gruppo che controlla la sarda Eurallumina, non punta comunque chiaramente il dito contro la Russia per le atrocità.
“Rusal è una compagnia multinazionale, i nostri impiegati lavorano in cinque continenti e 20 Paesi compresa l’Ucraina”, scrive Zonneveld. “Essendo interessati a mettere fine al conflitto prima possibile, stiamo osservando da vicino gli eventi nella speranza che questo orrore e tragedia finalmente finiscano”. Dopo aver chiesto un’indagine indipendente, il manager continua scrivendo che “nonostante la brutalità degli eventi in Ucraina di per sé, simili incidenti rendono questa terribile tragedia ancora più traumatica. Tutti desideriamo una rapida fine di questo conflitto fratricida, che distrugge vite, famiglie e intere città. E noi vogliamo che i responsabili di tali crimini siano puniti in maniera appropriata. Chiediamo una rapida e pacifica soluzione del conflitto, per preservare vite umane che non hanno prezzo e tornare alla normalità”.
Rusal è stata fondata dall’oligarca Oleg Deripaska, che l’ha controllata fino a quando le le sanzioni statunitensi nel 2018 lo hanno costretto a diluire la sua partecipazione. E’ stato anche colpito dalle nuove sanzioni occidentali dei giorni scorsi.