Immobiliare

Investire in un box auto: in cosa consiste e quanto conviene

Non c’è crisi ambientale o calo dei salari che tenga: l’automobile resta saldamente uno dei pallini numero uno degli italiani, quindi anche il box auto.

Non c’è smart working, crisi ambientale o calo dei salari che tenga: l’automobile resta saldamente uno dei pallini numero uno degli italiani. Secondo i dati Eurostat pubblicati a settembre 2021 (ma aggiornati al 2019), nel nostro Paese si contano la bellezza di 663 automobili ogni mille abitanti, una densità di 4 ruote seconda soltanto al Lussemburgo. E la pandemia non ha modificato molto lo scenario.

Per i dettagli dell’articolo, visita il Magazine di Immobiliare.it.

Metà delle operazioni a scopo investimento

La grande densità di auto, va da sé, comporta il problema di dove parcheggiarle. Che si tratti del ricovero notturno, vicino casa, o quello diurno, sotto l’ufficio, anche la nicchia del “box auto” riveste un ruolo importante nel mercato immobiliare. In primo luogo, fra chi compra casa, sta aumentando la quota di chi considera imprescindibile il posto per la macchina. E i prezzi?

Picco dei prezzi fino a 50.000 euro

Certamente, per chi vuole investire, il box auto è un buon modo per operare nell’ambito immobiliare, anche quando non si possiede la cifra necessaria per comprare e mettere a reddito un intero appartamento. A differenza delle abitazioni, non sono certe le finiture, le dotazioni o la classe energetica a definirne il valore, ma l’ubicazione. Guardando ad alcune grandi città, nelle zone centrali o semi centrali, a Firenze per un box si possono spendere fra 25 e 40.000 euro. A Milano, abbracciando tutta l’area dalla periferia al centro, la forchetta è fra 15 e 50.000 euro. E quanto rende un box?

Rendimento che batte il residenziale

Se si ragiona in valore assoluto, è chiaro che gli affitti non sono paragonabili a quelli di una casa. In maniera grossolana, si può dire che un garage permetta di mettersi in tasca fra 100 e 300 euro al mese (lordi). Ma ovviamente, il calcolo corretto è stimare il rendimento come inteso in campo immobiliare, ossia il rapporto tra i proventi annuali della locazione e il costo sostenuto (depurato poi da spese e tasse per ottenere il “netto”).