E’ stato individuato e ucciso nella prima mattinata l’attentatore che la scorsa notte a Tel Aviv, in Israele, ha causato due morti e 10 feriti di cui alcuni gravi. Lo ha riferito la radio militare israeliana secondo cui l’uomo si trovava nel centro di Jaffa (Tel Aviv), nelle vicinanze di una moschea. Si tratta di un palestinese, ha precisato la radio. Ha aperto il fuoco sugli inseguitori ed è stato colpito a sua volta, secondo una versione preliminare dell’accaduto. Si è trattato del quarto attentato in poco più di due settimane a testimonianza di un intensificarsi delle tensioni nell’area. Israele “resta in massima allerta” per “ogni altro attentato o attacchi imitativi”, ha detto il premier Naftali Bennett affermando poi che Israele “vincerà” e ringraziando le forze di sicurezza per il loro operato. Israele ha chiuso il valico di Gilboa con la Cisgiordania nei pressi Jenin da dove è giunto il palestinese autore dell’attentato terroristico di ieri sera a Tel Aviv. La decisione è stata presa durante una riunione di sicurezza presieduta da Naftali Bennett. Al tempo stesso il premier ha ordinato di indagare se i familiari del terrorista siano coinvolti nell’attacco
Secondo i servizi di sicurezza israeliani hanno identificato l’uomo ha organizzato l’attentato da solo. E’ entrato in territorio israeliano attraverso un varco nella barriera di sicurezza. Si chiamava Raed Fathi Hazem, aveva 29 anni e viveva a Jenin, nella Cisgiordania settentrionale. La sua famiglia, a quanto risulta, è identificata con l’organizzazione politica e para militare palestinese al-Fatah. Nelle moschee di Jenin è stato affermato stamane che militava nelle ‘Brigate dei martiri di al-Aqsà, una formazione legata ad al-Fatah ma anche con stretti legami alla Jihad islamica. Intanto i media hanno segnalato a Jenin una marcia in onore dell’autore dell’attacco. In un video diffuso sui social – e ripreso dai media – il padre dell’uomo, parlando con la stampa locale, ha lodato la sua azione chiamando alla “liberazione dagli occupanti della Moschea di Al-Aqsa” a Gerusalemme. Secondo le stesse fonti il padre del responsabile dell’attacco è un ex graduato dei servizi di sicurezza dell’Autorità nazionale palestinese.
Durante lo svolgimento dei fatti Hamas si è felicitata per l’attentato in corso a Tel Aviv. “Noi salutiamo quella operazione – ha detto Mahmud a-Zahar, uno dei leader storici del movimento – che è una conseguenza della continua aggressione nella nostra terra e nei nostri Luoghi santi”. In un comunicato ufficiale Hamas ha definito “eroico” l’attentato di Tel Aviv. “Ci opponiamo ai tentativi di imporre un carattere ebraico a Gerusalemme, e all’ingresso di ‘colonì nella moschea al-Aqsa. Siamo determinati a difendere Gerusalemme col sangue e col fuoco”. Manifestazioni di gioia si sono svolte in Cisgiordania. Anche a Ramallah ci sono manifestazioni di tripudio e dolciumi sono distribuiti ai passanti. Oggi, in occasione del primo venerdì del Ramadan, 3mila agenti di polizia israeliani saranno dislocati a Gerusalemme per mantenere l’ordine pubblico mentre decine di migliaia di fedeli islamici affluiranno verso la Spianata per partecipare alle preghiere.