Ma sia il nome per il referente regionale che per i provinciali hanno scatenato all’interno del Movimento siciliano una vera e propria bagarre che coinvolge un po’ tutti. Dal gruppo all’Ars, dove la maggioranza in queste ore sta lavorando per portare l’ex premier verso altri nomi, fino ai trenta di Bagheria che hanno firmato una lettera inviata a Conte, un vero e proprio appello per chiedere che come coordinatore provinciale di Palermo venga nominato Giampiero Trizzino e fugare la nomina di Salvo Siragusa
La Sicilia “feudo personale di Giancarlo Cancelleri”: questo è il rischio secondo Dino Giarrusso, con le imminenti nomine dei referenti territoriali del M5s. L’unico che lo dice apertamente in un post, ma Giarrusso non è l’unico ad essere infuriato per i nomi circolati negli ultimi giorni, indiscrezioni da Roma che hanno scatenato il dissenso interno, perché sarebbero tutti nomi di persone vicine al sottosegretario alle Infrastrutture, Cancelleri. In primis Nuccio Di Paola, prossimo alla nomina, pare, da parte di Giuseppe Conte, come referente regionale, e considerato uomo molto vicino al sottosegretario. Ma sia il nome per il regionale che i nomi per i referenti provinciali hanno scatenato all’interno del Movimento siciliano una vera e propria bagarre che coinvolge un po’ tutti. Dal gruppo all’Ars, dove la maggioranza in queste ore sta lavorando per portare l’ex premier verso altri nomi, fino ai trenta di Bagheria che hanno firmato una lettera inviata a Conte, un vero e proprio appello per chiedere che come coordinatore provinciale di Palermo venga nominato Giampiero Trizzino e fugare la nomina di Salvo Siragusa.
Un dissenso trasversale e numeroso dietro al quale ci sarebbero anche volti noti come quello dell’ex ministra Giulia Grillo e del senatore Fabrizio Trentacoste. Tutti contro il monoteismo delle scelte di Conte sui referenti territoriali, tutti nomi vicini a un solo uomo, ma non solo: in alcune realtà provinciali nomi molto divisivi. Nessuna questione personale, il dito è puntato solo sul metodo, sottolinea Giarrusso: “Contestiamo solo il modo e nient’altro. Ho grande stima per Conte, sia come politico che come uomo, credo sia stato soltanto mal consigliato. Non faceva parte del M5s e conosce poco le dinamiche e la struttura fondante del Movimento. Una struttura che crediamo debba essere salvaguardata per non implodere. Finora le nomine sono state scelte dagli iscritti, vogliamo passare a un altro metodo in maniera più graduale o vogliamo l’estinzione di questo Movimento? Un metodo così apicale è conforme ad altri partiti ed è distante dalla nostra base, dalle colonne portanti della nostra realtà politica”.
Scelte dettate dall’alto, insomma, che secondo molti detrattori porterebbe divisioni locali: tra i nomi circolati nei giorni scorsi ci sarebbe infatti imminente la nomina di Stefania Campo a Ragusa: “Nessun problema per la persona in sé, ma in quel territorio la sua nomina creerebbe molte difficoltà. Il referente deve essere una persona che mette in relazione le diverse anime del Movimento, che si faccia sintesi, non sembra questo il caso”, sottolineano, dalle retrovie, voci autorevoli dei Cinquestelle siciliani. Lo stesso succederebbe, pare, anche a Trapani, nel caso della nomina certificata del senatore Vincenzo Santangelo. Mentre a Bagheria la sollevazione contro la nomina di Siragusa è stata messa nera su bianco e inviata a Conte: “Giuseppe Conte è stato individuato dagli iscritti e come iscritti sentiamo l’onere di formulare una proposta che parta da Bagheria. Per questo crediamo che Giampiero Trizzino possa interpretare lo spirito dei territori di tutta la provincia di Palermo”, hanno scritto in una nota, trenta tra ex assessori, consiglieri comunali ed ex candidati della città in provincia del capoluogo siciliano.
Mentre a Nuccio Di Paola, già capogruppo del M5s all’Ars, uomo di Cancelleri, sembra sia preferito quello di Antonio De Luca: “Per capacità di mediare, nessuna questione personale”. Sullo sfondo, però, resta il malumore nei confronti di Cancelleri che secondo i detrattori da Roma cerca di muovere le file del Movimento siciliano in perfetta solitudine. Tutto mentre sul tavolo resta la questione del terzo mandato: “Può decidere tutto chi dovrebbe essere alla fine del suo percorso politico perché già al secondo mandato?”, si chiede qualcuno. Sullo sfondo, infatti, anche la candidatura alle prossime regionali, per le quali già da mesi in tre si sono dichiarati pronti a correre: Luigi Sunseri, Dino Giarrusso e lo stesso Nuccio Di Paola. Mentre sarebbe interessato alla terza candidatura alla presidenza della Regione anche Giancarlo Cancelleri. Candidatura che potrebbe essere favorita dal ruolo di Di Paola come referente regionale. Per questo, anche, il nome del capogruppo Cinquestelle all’Ars ha scatenato il malcontento. Le nomine non sono state, tuttavia, ancora formalizzate. In attesa di capire se Conte procederà nonostante tutto, in Sicilia sembra intanto essere nato un forte malcontento nei confronti di Cancelleri – che si defila dalle polemiche restando in silenzio – proprio mentre si avvicinano le Regionali e in tutta la coalizione di centrosinistra cresce la voglia di primarie. Ad invocarle il Pd ma anche Claudio Fava. Mentre è scettico Di Paola: “Quello è il metodo del Pd. Il metodo del M5s è sempre stato quello della consultazione online, bisognerà trovare un metodo innovativo che sia sintesi delle due anime della coalizione”.