Tra i 1.900 dipendenti dell’Istituto superiore di sanità, ente che ha contribuito a studiare e diffondere – tra gli altri – i vaccini per il Covid-19, ci sarebbero no vax: è quanto si legge sulle pagine di Repubblica di oggi. “Qual è il colmo per un dipendente dell’Istituto superiore della Sanità? Non credere all’Istituto superiore di Sanità. Una di quelle freddure che non fanno ridere, e invece sono vere”. Il quotidiano riporta le parole di Roberto Papi, un sindacalista dell’Anief che ha guadagnato, grazie a queste cifre, un risultato importante (57 voti) in occasione del rinnovo dei rappresentanti sindacali: “Circa il 5% dei 1.900 dipendenti è No Vax: non si è vaccinato o comunque non ha il Green Pass. Alcuni di loro sono stati allontanati dal lavoro: per evitarlo c’è chi ha anche provato a contagiarsi: in alcuni casi è riuscito, in altri invece no”.
L’Anief – Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori – che con la vittoria di Papi ha ottenuto un seggio sui 21 disponibili, è un sindacato che negli scorsi mesi ha portato avanti diverse battaglie contro il Green Pass: l’ultima nello scorso febbraio, quando ha annunciato di ricorrere contro l’obbligo della certificazione verde estesa al personale universitario.
Il segretario nazionale del sindacato, Marcello Pacifico, ha più volte espresso la posizione di Anief come rappresentante di un gruppo che ha contestato l’obbligo vaccinale: “Siamo persone libere” ha dichiarato al quotidiano, “non possiamo accettare nessuna imposizione”. Incalzato Pacifico ha dichiarato che sì, ci sono no vax anche all’Istituto superiore di sanità: “C’è gente che pensa con la sua testa: noi abbiamo raccolto 57 voti, ma sono almeno un centinaio, da quello che sappiamo, i dipendenti che non si sono vaccinati”.
Poco più di una settimana fa, proprio l’Iss – nel suo rapporto settimanale – dichiarava che la terza dose booster del vaccino anti-Covid è efficace al 91% dei casi contro la forma grave della malattia: nello specifico, dopo la seconda dose l’efficacia del vaccino contro la malattia severa è del 73% nei vaccinati da meno di 90 giorni, del 75% nei vaccinati tra 91 e 120 giorni e del 75% nei vaccinati da oltre 120 giorni.