Sarà Alberto Petrangeli il nuovo ambasciatore italiano in Repubblica Democratica del Congo. Secondo quanto confermato a Ilfattoquotidiano.it da fonti interne alla Farnesina, il diplomatico verrà presto chiamato ad assumere la guida dell’ambasciata di Kinshasa, dopo i 14 mesi di vuoto seguiti all’uccisione dell’ambasciatore Luca Attanasio, rimasto vittima di un agguato nella strada tra Goma e Rutshuru, nel Nord Kivu, insieme al carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e all’autista del Programma Alimentare Mondiale, Mustapha Milambo. Il neo ambasciatore, da quanto si apprende, ha ricevuto il gradimento da parte del governo congolese e in una quindicina di giorni si insedierà ufficialmente in avenue de la Mongala, nel cuore della capitale.

Petrangeli, che attualmente è consigliere nella cancelleria diplomatica dell’ambasciata italiana di Tirana, in Albania, in passato è stato primo segretario della Rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Unione europea e in seguito segretario e poi consigliere nelle nostre ambasciate di Teheran e poi Kabul. Ora sarà per la prima volta promosso ambasciatore e si troverà tra le mani una sfida dai molteplici risvolti. Innanzitutto, la gestione dell’ambasciata in un Paese estremamente complesso e al centro degli interessi internazionali. In secondo luogo, dovrà farsi carico dell’eredità – anche morale – lasciata da Attanasio. Infine, l’aspetto più importante, ovvero il delicato rapporto con le autorità locali che da oltre un anno promettono collaborazione nelle indagini per giungere a individuare le responsabilità nel triplice omicidio, ma che nei fatti non hanno mai nemmeno risposto alle rogatorie che potrebbero permettere ai Ros di tornare sul posto, di accedere a fonti e testimoni, di ricevere i tabulati telefonici. Tanto per elencare le più macroscopiche lacune della tanto decantata collaborazione. Sarà anche questo uno dei suoi principali e più importanti compiti: preparare il campo e fare pressione sull’esecutivo di Kinshasa per permettere agli investigatori di poter tornare in Congo.

Come dimostrato da un’inchiesta de Il Fatto Quotidiano che ha pubblicato documenti e testimonianze inedite, la ricostruzione ufficiale dell’agguato e delle sue cause immediate non si giustificherebbe con un semplice tentato rapimento a scopo di estorsione conclusosi tragicamente. Dalle ultime rivelazioni, emergono infatti complicità ad alto livello di alcuni ufficiali delle Forze Armate congolesi. Per questo, la presenza del nuovo ambasciatore sarà fondamentale per poter affrontare la complessa situazione e riuscire ad ottenere una collaborazione effettiva delle autorità della Rd Congo. In questi quattordici mesi, il Capo missione Fabrizio Marcelli ha supplito all’assenza di un ambasciatore gestendo un dossier complicatissimo e, forse, tutto da riscrivere.

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