“Celebrity Hunted” avrà una terza stagione. La serie targata Amazon, definita anche “reality thriller“, ha iniziato le riprese a Firenze con i nove concorrenti vip in fuga. A scappare dal gruppo degli esperti sarà un cast rinnovato, svelato dal settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, formato da quattro coppie e una concorrente in solitaria: Fabio Balsamo e Ciro Priello dei The Jackal, gli attori di Gomorra Marco D’Amore e Salvatore Esposito, Luca Argentero in gara con sua moglie Cristina Marino, direttamente da Sanremo 2022 i cantanti Irama e Rkomi, concorrente unica la comica Katia Follesa.
Le nove “star” dovranno fuggire per quattordici giorni, con a disposizione solo un cellulare di vecchia generazione e una carta che consente il prelevamento di un massimo di 70 euro al giorno, dagli esperti di sicurezza che cercheranno di fermare la loro corsa. Le sei puntate saranno disponibili sulla piattaforma Prime Video, il programma prodotto da Endemol Shine Italy è basato sul format britannico in onda su Channel 4. Il reality ha debuttato in Italia il 13 marzo 2020 e in questi anni ha potuto contare sull’appeal di nomi di primissimo piano: dal cantante e imprenditore Fedez al campione giallorosso Francesco Totti, dalla conduttrice Diletta Leotta ad Achille Lauro passando per attori come Vanessa Incontrada e Stefano Accorsi.
Nomi decisamente di profilo, lontanissimi dai vip che presenziano nei reality della tv generalista. Il “Grande Fratello Vip” o “L’Isola dei Famosi”, per citare i due titoli più noti, sono ormai invasi da nomi “riciclati”, da vip con carriere in affanno o da quasi sconosciuti sprovvisti di curriculum degni di nota. “Celebrity Hunted” è giunto alla sua terza stagione però senza mai “esplodere” dal punto di vista mediatico, non sfondando sui social, non conquistando la critica. Senza, per restare nella famiglia Prime Video, il dirompente effetto “Lol”. E pur potendo contare su nomi altisonanti, con cachet fuori da ogni logica per la vecchia tv: dimostrazione che non sono i vip a non voler andare nei reality ma i gruppi televisivi a non avere abbastanza soldi per convincerli ad accettare. Qui con l’alibi di un reality “alto”, più vicino al game e alla serialità che all’aspetto emozionale. “Celebrity Hunted” un programma non esploso, dicevamo, non percepito come un successo. Un concetto, quello di successo, non misurabile in modo oggettivo. I numeri non sono noti, il contesto rafforza valutazioni differenti ma “Celebrity Hunted” sembra l’investimento che non ripaga. Almeno nella percezione comune, in assenza dei numeri bisogna affidarsi a quella.