A due mesi dalle elezioni il piano di riequilibrio finanziario del comune di Palermo è a rischio. Martedì, infatti, il consiglio comunale ha bocciato un punto centrale della delibera proposta dalla giunta: prevedeva il raddoppio dell’addizionale Irpef che già da quest’anno sarebbe passata dallo 0,8% all’1,61%. In 17, sui 26 presenti (l’assemblea civica è composta da 40 consiglieri) hanno votato contro l’aumento, 3 i voti a favore e 6 gli astenuti. Il sindaco Leoluca Orlando ha parlato apertamente di rischio dissesto “che arrecherebbe danni enormi alla città” e poi si è appellato al governo: “Ho chiesto e torno a chiedere al presidente Draghi un intervento del governo anche per riequilibrare la condizione di Palermo rispetto a quella di Torino, Roma e Napoli che hanno ottenuto oltre un miliardo a fronte dei nostri 178 milioni“. Per Orlando chi ha votato contro la delibera “sa di non avere speranze di potere governare la città e quindi non è preoccupato di garantire la buona amministrazione. Io invece sono convinto che il mio dovere fino alla fine sia di garantire l’amministrazione della città – aggiunge il sindaco – Il dissesto significa disprezzare i diritti e le esigenze dei palermitani. Noi torneremo a fare tutto quello che serve per evitare il dissesto”.

Da tempo la giunta guidata da Orlando, che è al secondo mandato consecutivo (cinque in totale) e dunque non può ricandidarsi, non ha una maggioranza che la sostiene in Consiglio. E dunque sarà difficile che il piano possa ricevere il sì dell’aula e consentire al sindaco di chiudere l’accordo con lo Stato che in finanziaria ha previsto per Palermo uno stanziamento di 180 milioni di euro, in ven’anni, ponendo come condizione l’incremento delle entrate e la lotta all’evasione dei tributi locali. Già lo scorso giovedì 15 consiglieri su altrettanti presenti in aula avevano bocciato l’aumento dell’addizionale Irpef, ma il voto era stato reso nullo dalla mancanza del numero legale (che è di 16 consiglieri). La giunta aveva proposto già ieri il ritiro della delibera, in attesa di presentare un’altra proposta riformulata su criteri di equità fiscale, ma l’aula l’ha rifiutata. Ecco perché Orlando ha accusato i consigliere comunali di essere “irrespondabili” che procurano “danni alla città e ai lavoratori”. Di altro avviso l’opposizione: per la candidata a sindaco di Fdi, Carolina Varchi, “la maggioranza non esiste più” e gli amministratori “vogliono solo allontanare il rischio di essere chiamati a rispondere delle proprie responsabilità, cosa che il dissesto comporterebbe in automatico”. Per i cinque consiglieri del gruppo di Italia viva, “i cittadini si sarebbero visti raddoppiare le tasse senza avere nulla in cambio”.

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