Basta guardare il frontale della vettura per capire che il restyling di metà carriera che ha interessato la BMW X7 è un aggiornamento “di peso”: il motivo stilistico dei gruppi ottici – disposti su due file parallele – è totalmente inedito e anticipa quello che vedremo sui futuri modelli della marca bavarese. Le “sopracciglia luminose” superiori hanno funzione di luci diurne, mentre le luci inferiori sono per anabbaglianti e abbaglianti, a led. Uno stilema che affianca la griglia frontale, di taglia extralarge e con funzione di retroilluminazione.
Grazie a una lunghezza di 5,15 metri, l’abitacolo può ospitare fino a sette passeggeri e vanta chicche come il climatizzatore quadrizona o il tetto panoramico. Tuttavia, la vera novità degli interni è costituita dal nuovo panello di comando con display curvo: quest’ultimo integra uno schermo da 12,3” dedicato alla strumentazione e uno da 14,9” per l’infotelematica, che si può anche controllare con comandi vocali e gestuali.
Tre le motorizzazioni disponibili, tutte mild-hybrid a 48 Volt, abbinate alle quattro ruote motrici e al cambio automatico a 8 rapporti. Si parte dal 3 litri a sei cilindri turbodiesel da 352 Cv di potenza massima e 720 Nm di coppia motrice. Sul fronte benzina figura il 3 litri 6 cilindri turbobenzina da 380 Cv e 540 Nm, mentre al vertice dell’offerta c’è il propulsore V8 turbobenzina da 4.4 litri, da 530 Cv e 750 Nm.
A mitigare gli effetti del peso e rendere l’auto più agile pensano tecnologie come le quattro ruote sterzanti – che migliorano la guidabilità alle basse velocità e la stabilità alle andature più alte – e le barre antirollio attive, che tengono sotto controllo i movimenti di cassa della mastodontica X7. I prezzi dovrebbero rimanere in linea con quelli odierni, ovvero a partire da poco oltre i 100 mila euro.