Gli azionisti di Stellantis hanno votato contro la politica di remunerazione che prevede per l’amministratore delegato Carlos Tavares un compenso 19,15 milioni di euro totali nel 2021. I voti contrati sono stati il 52,1%%. Il presidente John Elkann ha spiegato che si tratta di un voto di consultazione ma non vincolante: bisogna tenere conto “dei risultati record raggiunti nel 2021” e che “l’aumento di stipendio di Tavares rispetto a quello che aveva in Psa è dovuto al fatto che Stellantis è una azienda diversa e molto più grande”. L’anno scorso Herbert Diess, numero uno di Volkswagen, il più grande gruppo automobilistico al mondo, ha guadagnato 8,4 milioni di euro. I principali azionisti del gruppo franco italiano Stellantis, sorto dall’unione tra Fca e Psa sono la Exor della famiglia Agnelli – Elkann (14,2%), la famiglia Peugeot (7,1%), lo stato francese (6,1%), Dongfeng motor (4,4%) e Amundi (3,4%).
“Siamo fondati su una cultura meritocratica: ricompensare in base alle prestazioni fa parte del modo in cui Stellantis riconosce l’impegno dei suoi dipendenti e il loro effettivo contributo al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi prefissati”, aveva sottolineato il presidente John Elkann, nipote di Gianni Agnelli, aprendo l’assemblea degli azionisti. “Con l’amministratore delegato Carlos Tavares, il suo team e i dipendenti del gruppo Stellantis ha costruito “delle fondamenta solide per il futuro e ha accelerato la trasformazione in un’azienda tecnologica leader nel settore della mobilità sostenibile”, ha aggiunto Elkann che ha ringraziato il manager portoghese “per la sua guida, il suo team e tutti i dipendenti per il loro straordinario lavoro”. “Il 2021 è stato un anno molto impegnativo ma anche straordinario” ha rimarcato Carlos Tavares che ha poi parlato di “tre grandi sfide” che il gruppo ha dovuto affrontare: la carenza di semiconduttori, l’aumento dei costi delle materie prime e le nuove regole europee sulle emissioni.