“La maggior parte della popolazione deve essere uccisa o mandata nei campi di lavoro. Questo si legge nei piani russi per l’Ucraina. Questo succede nel 21esimo secolo”. Lo ha detto la vicepremier dell’Ucraina, Olha Stefanishyna, intervenendo in collegamento video con la Commissione diritti umani del Senato. Quella della Russia è “una violenza che ha un’intenzione genocida”. Denunciando gli stupri commessi dalle forze russe nei confronti delle donne ucraine, Stefanishyna ha detto che l’obiettivo “non è solo quello di far soffrire le donne, ma anche di umiliare gruppi di donne in modo da eliminare la resistenza. La maggior parte degli stupri viene commessa di fronte agli occhi dei figli delle vittime”. Stefanishyna ha descritto queste violenze come “incredibili e scioccanti. Non sono in grado di immaginarmi in una situazione del genere”.
“Alla stazione di Milano c’è uno spazio dedicato alla memoria, è il binario 21 dal quale nel 1943, partivano i treni per i campi di concentramento. In questo luogo che custodisce ricordi di dolore e sofferenza campeggia una parola che oggi dobbiamo temere: indifferenza“. Sono state le parole della senatrice a vita Liliana Segre collegata on line dopo l’intervento di Stefanishyna.
“La sua testimonianza – ha aggiunto – che oggi abbiamo ascoltato onorevole Stefanishyna, così come le immagini e le parole dei racconti di questa folle guerra scuotono le nostre coscienze e ci impediscono l’indifferenza. La capacità di indignarci davanti alle violenze è la cifra della nostra umanità. Dobbiamo proteggere la nostra umanità sapendo che non possiamo restare indifferenti. Sono molto grata alla vice prima ministra: il suo racconto sofferto e doloroso deve essere non solo una denuncia, ma innanzitutto un’esortazione a rifiuto di ogni offesa e ferita alla dignità della persona umana. Grazie, non ci dimenticheremo i suo discorso”.