Quanto tempo deve trascorrere affinché l’inopportuno torni a essere opportuno? Il caso Marc Overmars ha fornito la risposta: 42 giorni. Tanto è bastato all’ex direttore generale dell’Ajax, licenziato dal club olandese per molestie nei confronti di alcune dipendenti della società, per trovare un nuovo datore di lavoro. È stato sufficiente spostarsi 150 chilometri a sud di Amsterdam e firmare un contratto con l’Anversa, club della massima divisione belga, in qualità di direttore sportivo, inaugurando ufficialmente il nuovo incarico nella trasferta della squadra a Leuven. Una notizia che ha sollevato un polverone tanto in Olanda quanto in Belgio. È noto come il mondo del calcio non si sia mai posto troppi scrupoli etici quando si tratta di affari, e l’imminente Mondiale in Qatar rappresenta l’esempio più macroscopico. Ma anche scendendo di livello le cose non cambiano molto.

Piccolo riassunto della vicenda Overmars: a metà gennaio l’emittente olandese Rtl comunica la sospensione a tempo indeterminato di The Voice of Holland, programma musicale di grande successo (era in corso l’edizione numero dodici), il cui format è stato esportato in diversi paesi. Alcune concorrenti avevano infatti denunciato abusi e molestie sessuali da parte di un membro dello staff e di un coach. Nello scandalo finisce anche il direttore musicale dello show, marito della sorella di John de Mol, uno degli uomini più potenti dello show business olandese, nonché ideatore del programma. L’impatto sul paese è tale che il governo impone alle aziende di monitorare attivamente le condizioni dei rispettivi luoghi di lavoro attraverso l’invio di una comunicazione ai propri dipendenti per verificare eventuali casi di molestie, abusi o prevaricazioni. In casa Ajax emergono ripetute segnalazioni sui comportamenti di Overmars, che a più riprese ha inviato via Whatsapp fotografie delle proprie parti intime ad alcune collaboratrici dell’Ajax.

La bomba scoppiata in casa Ajax è duplice. Sotto il profilo sportivo, lo scandalo ha provocato la caduta del principale artefice, da direttore sportivo, della rinascita dell’Ajax a livello internazionale; un re Mida abile nel coniugare risultati sul campo e sostenibilità economica (semifinale di Champions dopo 22 anni, 300 milioni di attivo sul mercato in un decennio) diventato talmente potente ad Amsterdam da rifiutare una faraonica offerta dalla nuova proprietà saudita del Newcastle. Dal punto di vista etico invece ha rivelato un sistema omertoso a livello dirigenziale, con il board risultato essere a conoscenza delle “dick pics” inviate da Overmars. Le segnalazioni interne al club erano infatti già state effettuate dalle dipendenti, ma sembravano essersi perse nei meandri degli uffici. Overmars è stato comunque licenziato per “comportamenti inopportuni”, che egli stesso ha ammesso dichiarando di “provare vergogna” per quanto accaduto. Non esiste però alcun procedimento giudiziario a suo carico, in quanto non è stata fatta alcuna denuncia nei suoi confronti. Ci sono però due indagini in corso all’interno dell’Ajax, la prima condotta dall’ISR (Institure for Sports Law) e la seconda da un’agenzia investigativa di Amsterdam. Entrambe però riguardano procedimenti e omissioni all’interno del club, non la figura di Overmars.

L’Anversa è il Genoa del Belgio, nel senso che è il club più antico del paese. Ma è anche una società che negli anni recenti è rimasta per 13 anni consecutivi in seconda divisione. Uno status di nobile decaduta (l’Anversa ha vinto 4 campionati belgi e, nel 1992-93, è stata finalista di Coppa delle Coppe, sconfitta dal Parma di Nevio Scala) cancellato dall’arrivo dell’imprenditore in campo edile Paul Gheysens, i cui investimenti hanno riportato il club prima nella massima divisione, quindi in Europa, con l’obiettivo dichiarato di tornare a vincere il titolo. Gheysens è titolare della Ghelamco, società molto attiva non solo in Belgio, dove nel mondo calcistico è nota per la progettazione e la costruzione dello stadio del Gent, chiamato appunto Ghelamco Arena, ma anche nell’Europa Orientale. Il mese scorso l’azienda ha annunciato di avere venuto a Google un grattacielo edificato a Varsavia per la cifra di 583 milioni di euro.

All’Anversa targata Gheysens non mancano né soldi, né ambizioni. Queste ultime sono ben visibili dalle campagne acquisti condotte negli ultimi anni, ovviamente sempre fatte le debite proporzioni con un mercato dal bacino economico ristretto come quello della Pro League belga. Pochi club possono però permettersi in panchina un decano come Laszlo Boloni, tecnico in carica dal 2017 al 2020 e che ha riportato la squadra in Europa, oppure di sostenere un ingaggio come quello di Radja Nainggolan, arrivato la scorsa estate. Nainggolan è cresciuto nell’altro club di Anversa, il Beerschot, con il quale esiste una rivalità fortissima, ma nessuno all’Anversa si è fatto problemi. Del resto si trattava di questioni di tifo e di appartenenza, non di etica, come invece avvenuto due anni fa quando, per sostituire Boloni, fu scelto come allenatore Ivan Leko, ex tecnico campione del Belgio con il Brugge, all’epoca coinvolto nell’indagine Propere Handen (Mani Pulite) del calcio belga che riguardava un giro di partite truccate e di corruzione nella massima divisione del paese. Accusato di riciclaggio, Leko è stato in seguito prosciolto.

L’ingaggio di Overmars, i cui primi contatti sono stati presi solo due settimane dopo il licenziamento dall’Ajax, ha provocato una fuga di sponsor dall’Anversa. Sono almeno sei le società che hanno abbandonato. Tra queste, il comunicato più duro è arrivato dal gruppo ospedaliero ZNA che, tramite il proprio addetto stampa, ha dichiarato: “La partnership con l’Anversa è sempre stata proficua e molto apprezzata, tuttavia se vogliano continuare a guardare negli occhi i nostri migliaia di dipendenti e le centinaia di migliaia di pazienti non possiamo permetterci di proseguire questa collaborazione. Il rispetto e la professionalità sono due valori per noi imprescindibili”. La Cola Cola ha chiesto un incontro con la dirigenza del club, ma tutti questi smottamenti non hanno provocato ripensamenti in Gheysens, forte del fatto che, fino a quando ci sarà la sua Ghelamco, le finanze dell’Anversa sono al sicuro. La posizione ufficiale del club rimane quella del “tutti hanno diritto a una seconda possibilità”. In attesa che il tempo faccia il proprio corso separando il presente dal passato.

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