Intesa, che ha acquisito finora oltre 4 miliardi di euro di crediti: "Se non verranno modificate le norme di riferimento, è inevitabile un progressivo rallentamento dell’acquisizione delle richieste fino all’uscita". Unicredit: "Elevato volume di richieste che potrebbero comportare il raggiungimento della massima capacità fiscale possibile"
Un quadro normativo che limita a tre le cessioni dei crediti e consente la seconda e la terza cessione solo a banche, intermediari finanziari e assicurazioni rischia di creare un rallentamento nella cessione dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi e, se il quadro normativo non sarà modificato, si andrà verso uno stop. L’avvertimento è arrivato dai big Unicredit e Intesa Sanpaolo, che prendono atto della progressiva impossibilità di procedere all’esame di nuove domande di cessione del credito. “Se non verranno modificate le norme di riferimento, è inevitabile – spiegano da Intesa Sanpaolo – un progressivo rallentamento dell’acquisizione delle richieste fino all’uscita”. Intesa Sanpaolo ha acquisito finora oltre 4 miliardi di euro di crediti fiscali collegati ai bonus edilizi, di cui circa la metà relativi alle imprese che hanno praticato il cosiddetto “sconto in fattura” e per un totale di richieste pari a circa 20 miliardi.
In considerazione delle scadenze relative ai crediti per il 2021, “da aprile non è più possibile procedere con la cessione di ulteriori crediti collegati a interventi realizzati nell’anno passato”, conclude la banca. Anche Unicredit “sta riscontrando un elevato volume di richieste che potrebbero comportare il raggiungimento della massima capacità fiscale possibile per la cessione dei crediti”. E ha quindi “avviato una valutazione interna per poter massimizzare tutte le risorse disponibili e continuare a gestire al meglio i flussi di richiesta della clientela”. Al 31 dicembre Unicredit tra crediti d’imposta e impegni già presi ha un totale di circa 1,2 miliardi di euro.
Intanto è arrivato l’ok dalla maggioranza all’odg al decreto bollette che prevede la proroga di un mese del termine del 30 giugno per completare il 30% dei lavori nelle villette ai fini del Superbonus. “Il Superbonus 110% deve essere prorogato oltre il 30 giugno”, dicono i presidenti e deputate Pd delle commissioni Attività produttive e Ambiente della Camera,Martina Nardi e Alessia Rotta. “Chiediamo – proseguono – che sia prorogato il termine per le abitazioni unifamiliari, che la percentuale del 30% sia riferita al complesso dei lavori, che la cessione del credito sia concessa anche a soggetti diversi da banche, istituti finanziari e assicurazioni, che il frazionamento del credito possa essere ceduto anche ai propri correntisti in maniera frazionata per importo e annualità”.