Mancano i russi ma ci sono tutti. turisti stranieri grazie al “Commissario Ricciardi”, “Mina Settembre”, e “I Bastardi di Pizzofalcone” (Gomorra è ormai datato) hanno scelto Napoli con il suo dedalo di vicoli del centro storico, il più grande, il più peculiare d’Europa, per lasciarsi sedurre da una Spaccanapoli, la strada delle meraviglie che, sotto un cielo color azzurro porcellana, divide in due la città. Giorgio, l’Arcimboldo della primizie, ogni mattina sveglia alle 4 per andare al mercato e scegliere la frutta migliore. Alessandro nel suo Emporio vende il meglio delle ghiottonerie made in sud. Mentre il maestro Umberto da 50 anni è curvo a soffiare il vetro per farne sculture al neon, apprezzate dalla gallerista Lia Rumma e fotografate da Elle Decor. E poi c’è la Via della Memoria, un viaggio nella storia tra il soprassuolo e il sottosuolo di Palazzo Serra di Cassano, il palazzo più bello del reame, da qui parte il lungo tunnel borbonico scavato nel tufo. Le colomba nocciolata del maestro cioccolataio Gennaro Bottone bisogna invece prenotarla con settimane d’anticipo. La casa delle bambole al Civico 80 di Marta Artusi è un unicum di oggetti vintage, colori e allegria. Siamo nel cuore palpitante di via Egiziaca a Pizzofalcone, poco più in là Alfredo con sapienza artigianale intreccia ceste e panari in castagno (un ricordo al lockdown quando i panari scendevano e salivano dai balconi per fare la spesa). Questo e altro troverà il turista da Neo Grand Tour.
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Si cambia copione ma il viaggio nelle emozioni continua. “Scenografia di un sogno” è la mostra a cura di Beniamino Levi (direzione artistica Roberto Pantè con patrocinio del Comune di Napoli) inaugurata ieri nella Basilica seicentesca Santa Maria alla Pietrasanta. Un progetto immerso e multisensoriale che unisce cinema, arte e musica facendo dialogare le visioni surrealiste del genio catalano con le impressioni del cinema thriller. Paranoia, dimensione onirica, la psicanalisi di Freud, sono il fil rouge della mostra che culminerà con l’esposizione dello SpellBound, dipinto maestoso e monumentale di 30 metri ( per la prima volta esposto in Europa), scenografia creata nel ’45 da Dali’ per l’omonimo film di Hitchcock, interpretato da Ingrid Bergman.
Esposte un centinaio di sculture in bronzo, opere in vetro Daum, tarocchi daliniani, arredi surrealisti, orologio molle, Venere e cassetti, attraverso tutta l’iconografia daliliana si rilegge il flusso di coscienza straripante dal magma caotico che ha popolato i sogni/ossessione di Dalì.
Di contorno balletti surreali con proiezioni e sound design del compositore premio Oscar MiklosRosza.
E’ la prima tappa mondiale, dopo volerà a New York.
A Napoli fino al 30 settembre. Correte a vederla.