Ospite de Le Iene nella puntata di mercoledì 13 aprile, il giovane cantante ha tenuto un accorato monologo incentrato sulla salute mentale, in cui ha raccontato senza filtri la sua storia personale per sottolineare a tutti l'importanza di chiedere aiuto e di non vergognarsene mai
“È stato tutto enorme, anche le aspettative. Ansie, problemi e paranoie che la musica faceva svanire sono tornate. La soluzione era diventata il problema. Ovviamente mi è crollato il mondo addosso. Mi ha fatto cadere. E un’altra volta ho dovuto chiedere aiuto, e cercare qualcuno che mi tendesse una mano”. A dirlo, con il cuore in mano, è Sangiovanni, il vincitore dell’ultima edizione di Amici reduce anche dal successo al Festival di Sanremo. Ospite de Le Iene nella puntata di mercoledì 13 aprile, il giovane cantante ha tenuto un accorato monologo incentrato sulla salute mentale, in cui ha raccontato senza filtri la sua storia personale per sottolineare a tutti l’importanza di chiedere aiuto e di non vergognarsene mai. In particolare Sangiovanni – il cui vero nome è Giovanni Pietro Damian – ha confidato i suoi problemi di ansia, iniziati proprio durante l’esperienza nel talent di Maria De Filippi, spiegando di fare per questo terapia.
“Raccontarsi non è facile. Può essere doloroso. Ma la terapia è come la palestra: devi farla spesso e sentire la fatica, il sudore, i muscoli indolenziti”, ha spiegato Sangiovanni. “Sono sceso sul mio fondo e ho accettato la sofferenza che mi ci ha portato. E, anche se sono un privilegiato, so che ci saranno comunque momenti in cui soffrirò. Ma ho smesso di vergognarmene perché ho capito che in ogni forma di dolore c’è sempre una forma di dignità. A volte mi sento forte, molte più volte non mi sento in grado. Ma quando succede ho capito che posso chiedere aiuto e qualcuno mi tenderà la mano, chiedere aiuto non è una debolezza, è una forza, fatelo per tornare a volare”, ha concluso il cantante.