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Oggi è un altro giorno, il dramma di Alvaro Vitali: “Cambiavo macchina ogni tre mesi, poi il telefono ha smesso di squillare”

L’attore è diventato celebre con la saga di film dedicati a “Pierino” e alle sue avventure: "Nella vita – ha spiegato - sono stato davvero Pierino, già da piccolo nel quartiere dove sono nato, a Trastevere, facevo tanti dispetti. Mia mamma mi portava in collegio, io entravo dalla porta principale e uscivo da quella posteriore, andava a prendere l’uva nei capi e la vendevo"

di F. Q.

Dal successo improvviso e travolgente con “Pierino” fino al baratro della depressione. Ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, Alvaro Vitali ha raccontato la parabola vissuta nella sua vita, spiegando di esser riuscito a rialzarsi grazie all’amore e al supporto di sua moglie Stefania Corona, in studio con lui. L’attore è diventato celebre con la saga di film dedicati a “Pierino” e alle sue avventure: “Nella vita – ha spiegato – sono stato davvero Pierino, già da piccolo nel quartiere dove sono nato, a Trastevere, facevo tanti dispetti. Mia mamma mi portava in collegio, io entravo dalla porta principale e uscivo da quella posteriore, andava a prendere l’uva nei capi e la vendevo. Usavo la fionda per divertirmi a rompere i vetri… A otto anni ho fatto fagotto e me ne sono andato a vivere a casa di mia nonna perché non sopportavo più il controllo di mia madre. Dovevo rimanere un mese e invece sono rimasto fino a 34 anni”.

Poi l’incontro con Federico Fellini e la svolta, con la sua carriera che ha preso il lancio: “Ho girato 150 film, lavorando con registi come Fellini, Dino Rosi, Polanski e Monicelli. All’inizio facevo elettricista, poi mi ha chiamato una produzione di Dino Risi che doveva fare un film, ‘Mordi e fuggi’ in cui dovevo interpretare un giornalista. Da lì è cambiata la mia vita, mi hanno dato 500mila lire e a qual punto ho deciso di fare cinema. Una volta ero a Cinecittà per fare un provino, mi fanno entrare con un altro attore e vedo una sciarpetta bianca, un cappello e una grande luce. Era Federico Fellini. Ha chiesto chi dei sue sapesse fare il verso del merlo e io ho iniziato a fischiare. Poi mi ha interrotto: ‘Prendete lui che l’altro sta ancora aspettando il merlo’. Da allora è iniziata la nostra collaborazione”.

Ho fatto 4 film con Pierino, poi tante commedie sexy. Circa 5 film l’anno, ma non sono diventato ricco. Distribuzione e produzione mi stipendiavano mensilmente e in questo modo non si guadagna poi molto. Ho comprato la mia casa, poi delle macchine che sono la mia passione, la cambiavo ogni tre mesi. Poi il telefonino ha smesso di squillare, mi sono sentito escluso dal cinema, non volevo sentire e vedere più nessuno”, ha ricordato con amarezza Alvaro Vitali.

Quindi è intervenuta la moglie Stefania Corona: “Quando ci siamo incontrati Alvaro stava vivendo un periodo di depressione. Aveva girato un film su Pierino che poi non è mai uscito e l’aveva visto come la fine della carriera -ha spiegato -. Era allegro e generoso in pubblico, ma in casa cambiava ed era triste, senza la voglia di fare più niente. Io l’ho spinto a rialzarsi, anche per via delle numerose esperienza che aveva alle spalle, della sua genialità, quindi abbiamo cominciato a lavorare insieme. Lo scuotevo, gli agenti ci chiamavano e l’ho costretto a impegnarsi di nuovo. Adesso siamo ottimi colleghi e come moglie e marito siamo come tutte le coppie che litigano e fanno la pace. Insieme da 24 anni, sposati da 15″, ha concluso.

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