Il processo all'attrice per le accuse di diffamazione mosse da Johnny Depp continua
Dichiarazioni su dichiarazioni. Il processo ad Amber Heard per le accuse di diffamazione mosse da Johnny Depp continua. Stavolta la deposizione di cui parlano tutti i tabloid britannicni è quella, registrata, dell’assistente personale dell’attrice, Kate James. James ha lavorato per Heard dal 2012 al 2015. L’assistente ha detto “no” quando le è stato chiesto se avesse mai visto Heard con segni di violenza. Ha parlato di Depp come di un “gentiluomo… sempre completamente passivo”. Non lo stesso per quanto riguarda l’attrice: “Nel cuore della notte, tra le 2 e le 4 del mattino, iniziava a delirare. Tutto incoerente, senza senso, solo qualcuno contro cui scagliarsi. Nessuna ragione apparente”. Heard l’aveva incaricata di nascondere in garage tutti gli articoli usciti sul suo conto: una volta James li aveva invece lasciati in casa è l’attrice “diventò una furia. Urlava, rabbia cieca”. L’assistente ha raccontato anche di quando chiese ad Heard di alzare il suo stipendio adeguandolo al lavoro a tempo pieno (prima era part-time): “Si è alzata di scatto dalla sedia, ha messo la faccia a 2 centimetri dalla mia, dicendomi come osavo chiedere lo stipendio che stavo chiedendo. Sentiva che questo le dava il diritto di sputarmi in faccia”.