Una delle tante fratture nel centrodestra siciliano si è infine ricomposta. La Lega ha fatto il grande annuncio: si ritira dalla corsa palermitana per allearsi con Forza Italia. Nel frattempo anche i renziani si ritirano per convergere sul candidato dell’Udc. Tutto succede dopo la mossa di venerdì di Gianfranco Micciché che ha ufficializzato la candidatura a sindaco del capoluogo siciliano di Francesco Cascio. Nel day after Micciché raccoglie i salviniani che lanciano il ticket Lega-Fi. Mentre si rafforza anche la candidatura di Roberto Lagalla, che raccoglie il sostegno dei renziani: Davide Faraone ha infatti annunciato il suo “passo di lato”, rinunciando alla candidatura, lanciata da Matteo Renzi addirittura a novembre, in sostegno dell’ex rettore. Lagalla è anche ex assessore della giunta di Nello Musumeci, dalla quale si è dimesso solo per correre alla guida di Palermo. Nelle scorse settimane l’ex rettore aveva raccolto l’endorsement di Marcello Dell’Utri, storico braccio destro di Silvio Berlusconi, che dopo aver scontato la condanna a sette anni per concorso esterno a Cosa nostra sembra essere tornato a interessarsi di politica nella sua città natale. Per la prima volta Dell’Utri sembra essersi esposto per un candidato diverso da quello di Micciché, che è una sua creatura politica. Ecco perché su la candidatura di Lagalla è di certo ben vista da una parte di Forza Italia. Pareva dunque uno scenario frantumato quello del centrodestra siciliano mentre adesso si fa sempre più chiara la polarizzazione tra due candidati.
Succede tutto non senza creare malumori. Il Carroccio, infatti, solo tre giorni dopo avere lanciato il proprio candidato – l’ex renziano Francesco Scoma – alla guida di Palermo ora si è accodato a Micciché, lanciando il ticket Fi-Lega: Cascio sindaco e Scoma vicesindaco. L’agognato accordo almeno in una parte del centrodestra è arrivato ma è stato preso, con tutta evidenza, senza fare i conti col candidato leghista che poco dopo l’annuncio, declina l’invito: “Ringrazio la Lega e il segretario regionale Nino Minardo per la fiducia ma non intendo accettare il ticket proposto con l’amico Francesco Cascio”, ha scritto Scoma in una nota. Così che al segretario siciliano, Nino Minardo, è toccato specificare: “Il ticket è tra i partiti, non cambia nulla”.
Non cambia di sicuro il quadro delle Regionali. È proprio sulle elezioni siciliane, infatti, che nelle ultime settimane si è consumato il braccio di ferro tra Lega ed Fdi, e da questo è stato influenzato lo scenario delle elezioni palermitane. Meloni e Salvini, già in freddo dall’elezione di Mattarella, in Sicilia pareva stessero consumando lo scontro finale. L’annuncio del candidato su Palermo da parte della Lega lo scorso mercoledì era, però, sembrato a molti esperti nel centrodestra una mossa distensiva del Carroccio nei confronti di Fdi: puntare su Palermo, rinunciando alle pretese sulla Regione. Non a caso Ignazio La Russa aveva salutato “non con interesse ma con rispetto” la candidatura di Scoma e lanciato l’offerta di un tavolo del centrodestra anche dopo Pasqua. Col ticket lanciato oggi da Minardo, lo scontro sulle Regionali pare, invece, tutt’altro che archiviato.
La Sicilia dovrebbe andare ad elezioni il prossimo autunno. Il condizionale è tuttavia d’obbligo perché da giorni si rincorrono voci sull’intenzione del presidente siciliano, Nello Musumeci, di dimettersi e andare ad elezioni subito (e non a scadenza naturale, ovvero in autunno). A causa degli scontri nel centrodestra, ma non solo, a spingere verso le elezioni anticipate ci sarebbe anche le difficoltà economiche della prossima finanziaria, un buco che potrebbe creare problemi in campagna elettorale il prossimo autunno. “Si è fatto una gran risata”, dicono dallo staff di Musumeci, però, quando si cerca conferma a quest’ipotesi. Di sicuro, l’accordo sulla sua candidatura dopo l’annuncio dell’intesa ritrovata tra Lega ed Fi sembra sempre più lontano. Intanto, il numero di candidati del centrodestra per le prossime amministrative di Palermo si è ridotto a 4. E non è detto che non arrivino altre defezioni. Al momento, oltre Lagalla e Cascio, nello schieramento di centrodestra restano in campo la candidata di Fdi, Carolina Varchi e il candidato dell’Mpa, Totò Lentini, che ha presentato la sua candidatura lo scorso giovedì a Palermo, in presenza di Raffaele Lombardo. Un quadro ancora frazionato che fa sperare il centrosinistra che ha in Franco Miceli un solo candidato sostenuto da M5s, Pd e sinistra. Ma la situazione nel centrodestra è ancora tutta da definire.