Al numero 46 di Rivington Street a New York (Lower East side) si può ammirare una delle opere più iconiche di Eduardo Kobra: sto parlando del Club 27. Un murales che immortala alcuni artisti famosi morti troppi giovani, all’età di 27 anni appunto. Kobra ritrae, in questo lavoro emblematico da lui realizzato nell’ottobre del 2018, cinque personalità indimenticabili: Janis Joplin, Kurt Cobain, Jim Morrison, Jimmy Hendrix e Amy Winehouse.
The 27 Club (il titolo dell’opera in inglese) è solo uno dei numerosi murales che l’artista brasiliano originario di San Paolo ha realizzato nella “grande mela” ma pochi sanno che si tratta di una reinterpretazione di un lavoro precedente, ancora visibile proprio nella sua città natale (qui la mappa per vedere dove si trovano gli altri murales di Kobra a New York). Sì, perché l’opera prima del Club 27 si trova nel quartiere di Pinheiros, centro della movida notturna di San Paolo, città nella quale Carlos Eduardo Fernandes (Kobra è il nome d’arte) è nato il 1 gennaio 1976. Nell’opera brasiliana, oltre ai già citati cinque nomi noti internazionalmente, troviamo anche Jean-Michel Basquiat, un artista statunitense di origine haitiana e portoricana morto nel 1988 e conosciuto anche come SAMO.
Oggi Kobra è un artista globale che raccoglie consenso e apprezzamento non solo nel mondo “callejero” ma anche tra i non addetti ai lavori. Le sue opere sono sparse per cinque continenti e il suo nome è un riferimento per le nuove generazioni. Ma non è sempre stato così.
Kobra iniziò infatti a dipingere all’età di 12 anni in modo clandestino nel suo quartiere, Campo Limpo, nel sud di San Paolo. Il giovane artista si ispirava all’hip hop e alla resistenza culturale che in quegli anni trovava la sua massima espressione a New York: internet non esisteva ancora ma le poche immagini dei graffiti nei vagoni della metropolitana newyorkese fecero breccia. Kobra fu arrestato ben tre volte ma neanche questo fermò l’esigenza di critica e ribellione a un progetto urbano istituzionale che emarginava interi universi di pensiero alternativo relegati alla periferia fisica e intellettuale.
Se oggi San Paolo è riconosciuta internazionalmente come una galleria d’arte a cielo aperto lo si deve proprio ad artisti come Kobra, che attraverso la street art hanno rappresentato una geografia del disaccordo e una narrazione altra di un paese, il Brasile, dove la disuguaglianza socio-economica e la discriminazione sono ancora dei marchi di fabbrica. Il Beco do Batman (vicolo di Batman) a San Paolo è oggi viva testimonianza di questo “battito di strada” che trova nel colore una dimensione di libera espressione e dura denuncia. Anche se Beco do Batman (quartiere Vila Madalena) è diventato oramai una popolare destinazione turistica, non ha perso però il suo simbolismo e proprio qui Kobra è tornato da poco a fare una sua apparizione con un’opera dedicata alla comunità giapponese di San Paolo: la più grande fuori dal Giappone.
Nel 2016 poi, in occasione delle olimpiadi di Rio de Janeiro, Kobra e il suo team di lavoro conquistarono il guinness dei primati per il più grande murales di pittura ad aerosol: un’opera molto simbolica intitolata Etnie, tutti siamo uno. Ci vollero oltre duemila bombolette di vernice spray e 1.400 litri di vernice acrilica per realizzare il murales, che copriva 5.728,62 metri quadrati ed era lungo ben 170.688 metri.
Ma anche in Italia Kobra ha lasciato il segno con il murales realizzato a Carrara nel 2017 (Davi: il David di Michelangelo) e con quello di Imola nel 2019: opera quell’ultima che ritrae il compianto pilota brasiliano di Formula 1, Ayrton Senna. Morto il 1 maggio 1994 durante il Gran Premio di San Marino, dopo uno spaventoso incidente a 211km/h nella curva del Tamburello, il pilota paulistano molto amato nel nostro paese è ancora un vero e proprio idolo in Brasile. Il murales di Kobra in Italia fa il paio con altri due da lui realizzati nel 2015 e nel 2020 sempre a San Paolo.
Altri nomi noti come Martin Luther King, Nelson Mandela, Anna Frank, Madre Teresa di Calcutta, Gandhi, Jhon Lennon e Yoko Ono sono protagonisti di alcune delle sue opere che presentano uno stile unico e facilmente riconoscibile e che lo collocano sulla scena mondiale come uno dei grandi interlocutori dell’arte latinoamericana.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Mosca, 19 feb. (Adnkronos) - "E' necessario ripulire l'eredità dell'amministrazione Biden, che ha fatto di tutto per distruggere anche i primi accenni alle fondamenta stesse di una partnership a lungo termine tra i nostri Paesi". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov parlando alla Duma all'indomani dei colloqui di Riad, commentando la possibilità di una cooperazione strategica tra Russia e Stati Uniti e aggiungendo che potrebbero essere create le condizioni per colloqui sulla sicurezza e sulla stabilità strategica tra i Paesi.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Il partito di Giorgia Meloni é nei guai fino al collo e la maggioranza spaccata platealmente come dimostra la dissociazione di Forza Italia dalla conferenza stampa dei suoi alleati. Dagli assetti europei alla guerra in Ucraina allo spionaggio con Paragon, dalle parti di Fratelli d’Italia non sanno dove girarsi e allora attaccano l’ex presidente Conte. Era evidente fin dall’inizio l’intento da parte della destra di usare a fini politici la commissione parlamentare sul Covid, ora il re è nudo”. Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Stamane alcuni ragazzi sulle scale di Montecitorio hanno gettato dei sacchetti con del cibo che la Gdo cestina ogni giorno per richiamare la nostra attenzione sul Giusto Prezzo e sul fatto che il cibo di qualità sia un privilegio per pochi, al contrario di quello che il Ministro dell’agricoltura Lollobrigida sostiene". Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera
"Mentre solo pochi giorni fa dichiaravano sullo spreco alimentare e sull’importanza di evitarlo, oggi che fanno i Presidenti di Camera e Senato? Fontana li accusa di atti vandalici e La Russa lo ha definito un atto vile. Ma ci rendiamo conto? Questi sarebbero atti vili e vandalici? E cosa facciamo noi per alleviare le sofferenze di quei produttori che nonostante l’inflazione e il caro prezzi non ricevono soldi in più? Cosa facciamo per quei consumatori costretti a rinunciare a proteine e carboidrati, al cibo sano e sostenibile perché troppo costoso? E soprattutto cosa diciamo a dei ragazzi che ci richiamano con parole pulite e striscioni corretti a dare delle risposte concrete senza offendere nessuno?".
"La maggioranza e il governo, il ministro Lollobrigida che oggi attendiamo in Aula dovrebbero rispondere su questo non offendere dei giovani innocenti che si preoccupano giustamente del nostro e loro futuro!”.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Picierno è una signora che ogni mattina si sveglia pensando a una sciocchezza da dire sul Movimento 5 Stelle. Picierno è un'infiltrata dei fascisti nella sinistra. Chiede più guerra, più armi, più povertà, più morti: non ha nulla a che vedere con la sinistra. E' un'infiltrata dei fascisti. Cosa ha in comune con la sinistra chi chiede più armi e più povertà? Picierno lo chiede in ogni situazione". Lo ha detto l'eurodeputato M5S, Gaetano Pedullà, a L'Aria che Tira su La7.
Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - E' stato solo momentaneo lo stop della colata lavica di ieri pomeriggio sull'Etna. Come conferma all'Adnkronos Giuseppe Salerno, dell'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, "la colata lavica è attiva" e prosegue, "e attualmente c'è una eruzione in corso". La colata lavica continua così ad avanzare lentamente lungo il fianco occidentale dell'Etna in direzione Sud-Ovest, attestandosi intorno a 1.800 metri di quota.
Intanto, sui paesini intorno al vulcano continua a 'piovere' cenere lavica. È l'effetto dell'eruzione sommitale in corso sul vulcano attivo più alto d'Europa con una bocca effusiva che si è aperta, l'8 febbraio scorso, a quota 3.050 metri, alla base del cratere Bocca Nuova.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Non so se è chiara la gravità di quello che sta accadendo, ma temo proprio di no. Provo a mettere brevemente in fila i fatti per spiegarlo". Lo scrive Matteo Orfini del Pd sui social.
"Come noto, un software spia (Graphite, prodotto dalla azienda Paragon) è stato utilizzato per spiare attivisti politici e giornalisti come il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. Quando è emersa la notizia il governo ha negato ogni responsabilità. Ul Guardian ha scritto che a causa dell'uso improprio l'azienda Paragon aveva sospeso il contratto col nostro paese. Il ministro Ciriani ha detto in parlamento che non era vero, e che il software era ancora pienamente operativo. Due giorni dopo le dichiarazioni di Ciriani una nota del governo comunicava la sospensione dell'uso del software stabilita d'intesa con la società che lo produce per consentire approfondimenti sulle violazioni. In realtà a quanto pare la sospensione è stata voluta dalla società produttrice a fronte di un uso improprio del software (quindi Ciriani aveva mentito al Parlamento)".
"Ma chi è in possesso del software? I servizi segreti e le varie polizie giudiziarie che operano per conto delle procure. I servizi hanno smentito risolutamente di aver utilizzato illegalmente il software per spiare giornalisti. Le procure possono utilizzarlo solo per reati gravissimi e onestamente pare assai poco realistico che il direttore di Fanpage sia sotto indagine per terrorismo internazionale. Resta dunque una sola ipotesi, ovvero che sia stato utilizzato illegalmente e autonomamente da un corpo di polizia giudiziaria. Ma quale? Praticamente tutti i corpi di polizia hanno smentito di aver utilizzato lo spyware per intercettare giornalisti e attivisti. A parte uno: la polizia penitenziaria".
"Le opposizioni hanno chiesto chiarimenti al governo che non ha risposto. Oggi alla Camera era previsto il question time, ovvero la sessione in cui i gruppi parlamentari interrogano il governo e i ministri hanno l'obbligo di rispondere. Pd e Iv avevano previsto di chiedere se la polizia penitenziaria avesse accesso o meno allo spyware in questione. Il quesito era stato ritenuto ammissibile dalla presidenza della Camera. Ieri il governo ha fatto sapere che non intende rispondere perché le informazioni sono "classificate", ovvero non divulgabili".
"E' falso -prosegue Orfini-, perché non c'è nulla di classificato nel rispondere si o no a una domanda semplice e trasparente come quella che abbiamo fatto. Sapere se la penitenziaria ha in dotazione il software è una domanda lecita a cui basta rispondere si o no. La polizia penitenziaria dipende dal ministero di giustizia di Nordio. E la delega specifica la ha Delmastro. Voi capite che visti i precedenti dei due la vicenda diventa ancora più inquietante. Un software in dotazione al governo è stato utilizzato illegalmente per spiare giornalisti e attivisti".
"Il governo invece di fare chiarezza e difendere chi è stato spiato illegalmente, sta utilizzando tutti gli strumenti possibili per insabbiare questa vicenda gravissima. E per evitare di rispondere. Il che, in tutta onestà, non fa che aumentare i dubbi e i sospetti. Ah, ovviamente la Meloni è sparita anche in questo caso".
Seul, 19 feb. (Adnkronos/Dpa/Europa Press) - Le autorità di Seul si sono dette disponibili ad accogliere i soldati nordcoreani che sono stati catturati sul territorio ucraino mentre combattevano assieme alle truppe russe e che intendono disertare. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri della Corea del Sud in un comunicato in cui precisa che "i soldati nordcoreani sono cittadini sudcoreani secondo la Costituzione. Rispettare la volontà di questi individui è conforme al diritto internazionale".
Secondo le ultime informazioni, numerosi soldati nordcoreani sono rimasti feriti durante il conflitto, dopo essere stati schierati a sostegno della Russia nel quadro dell’accordo di difesa strategica raggiunto l’anno scorso tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong Un. Le autorità ucraine hanno annunciato la cattura di due soldati nordcoreani che combattevano a fianco delle truppe russe nella provincia russa di Kursk, dove Kiev ha lanciato un'operazione militare l'estate scorsa. Il governo di Kiev ha proposto di restituirli alla Corea del Nord nel caso Pyongyang fosse disposta a facilitare uno scambio con i soldati ucraini attualmente detenuti in Russia.
Da parte sua, il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha stimato che circa 4.000 soldati nordcoreani siano stati uccisi o feriti a Kursk, anche se il numero non è stato verificato. L'annuncio del governo sudcoreano arriva dopo che un soldato ha dichiarato in un'intervista al quotidiano 'Chosun Ilbo' l'intenzione di chiedere asilo alla Corea del Sud. Il ministero sostiene adesso che "non dovrebbero essere rimandati in un luogo dove potrebbero essere perseguitati".
Diego Battistessa
Latinoamericanista, reporter, analista politico
Cultura
Eduardo Kobra: se oggi San Paolo è una galleria d’arte a cielo aperto, lo si deve ad artisti come lui
Al numero 46 di Rivington Street a New York (Lower East side) si può ammirare una delle opere più iconiche di Eduardo Kobra: sto parlando del Club 27. Un murales che immortala alcuni artisti famosi morti troppi giovani, all’età di 27 anni appunto. Kobra ritrae, in questo lavoro emblematico da lui realizzato nell’ottobre del 2018, cinque personalità indimenticabili: Janis Joplin, Kurt Cobain, Jim Morrison, Jimmy Hendrix e Amy Winehouse.
The 27 Club (il titolo dell’opera in inglese) è solo uno dei numerosi murales che l’artista brasiliano originario di San Paolo ha realizzato nella “grande mela” ma pochi sanno che si tratta di una reinterpretazione di un lavoro precedente, ancora visibile proprio nella sua città natale (qui la mappa per vedere dove si trovano gli altri murales di Kobra a New York). Sì, perché l’opera prima del Club 27 si trova nel quartiere di Pinheiros, centro della movida notturna di San Paolo, città nella quale Carlos Eduardo Fernandes (Kobra è il nome d’arte) è nato il 1 gennaio 1976. Nell’opera brasiliana, oltre ai già citati cinque nomi noti internazionalmente, troviamo anche Jean-Michel Basquiat, un artista statunitense di origine haitiana e portoricana morto nel 1988 e conosciuto anche come SAMO.
Oggi Kobra è un artista globale che raccoglie consenso e apprezzamento non solo nel mondo “callejero” ma anche tra i non addetti ai lavori. Le sue opere sono sparse per cinque continenti e il suo nome è un riferimento per le nuove generazioni. Ma non è sempre stato così.
Kobra iniziò infatti a dipingere all’età di 12 anni in modo clandestino nel suo quartiere, Campo Limpo, nel sud di San Paolo. Il giovane artista si ispirava all’hip hop e alla resistenza culturale che in quegli anni trovava la sua massima espressione a New York: internet non esisteva ancora ma le poche immagini dei graffiti nei vagoni della metropolitana newyorkese fecero breccia. Kobra fu arrestato ben tre volte ma neanche questo fermò l’esigenza di critica e ribellione a un progetto urbano istituzionale che emarginava interi universi di pensiero alternativo relegati alla periferia fisica e intellettuale.
Se oggi San Paolo è riconosciuta internazionalmente come una galleria d’arte a cielo aperto lo si deve proprio ad artisti come Kobra, che attraverso la street art hanno rappresentato una geografia del disaccordo e una narrazione altra di un paese, il Brasile, dove la disuguaglianza socio-economica e la discriminazione sono ancora dei marchi di fabbrica. Il Beco do Batman (vicolo di Batman) a San Paolo è oggi viva testimonianza di questo “battito di strada” che trova nel colore una dimensione di libera espressione e dura denuncia. Anche se Beco do Batman (quartiere Vila Madalena) è diventato oramai una popolare destinazione turistica, non ha perso però il suo simbolismo e proprio qui Kobra è tornato da poco a fare una sua apparizione con un’opera dedicata alla comunità giapponese di San Paolo: la più grande fuori dal Giappone.
Nel 2016 poi, in occasione delle olimpiadi di Rio de Janeiro, Kobra e il suo team di lavoro conquistarono il guinness dei primati per il più grande murales di pittura ad aerosol: un’opera molto simbolica intitolata Etnie, tutti siamo uno. Ci vollero oltre duemila bombolette di vernice spray e 1.400 litri di vernice acrilica per realizzare il murales, che copriva 5.728,62 metri quadrati ed era lungo ben 170.688 metri.
Ma anche in Italia Kobra ha lasciato il segno con il murales realizzato a Carrara nel 2017 (Davi: il David di Michelangelo) e con quello di Imola nel 2019: opera quell’ultima che ritrae il compianto pilota brasiliano di Formula 1, Ayrton Senna. Morto il 1 maggio 1994 durante il Gran Premio di San Marino, dopo uno spaventoso incidente a 211km/h nella curva del Tamburello, il pilota paulistano molto amato nel nostro paese è ancora un vero e proprio idolo in Brasile. Il murales di Kobra in Italia fa il paio con altri due da lui realizzati nel 2015 e nel 2020 sempre a San Paolo.
Altri nomi noti come Martin Luther King, Nelson Mandela, Anna Frank, Madre Teresa di Calcutta, Gandhi, Jhon Lennon e Yoko Ono sono protagonisti di alcune delle sue opere che presentano uno stile unico e facilmente riconoscibile e che lo collocano sulla scena mondiale come uno dei grandi interlocutori dell’arte latinoamericana.
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Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Il partito di Giorgia Meloni é nei guai fino al collo e la maggioranza spaccata platealmente come dimostra la dissociazione di Forza Italia dalla conferenza stampa dei suoi alleati. Dagli assetti europei alla guerra in Ucraina allo spionaggio con Paragon, dalle parti di Fratelli d’Italia non sanno dove girarsi e allora attaccano l’ex presidente Conte. Era evidente fin dall’inizio l’intento da parte della destra di usare a fini politici la commissione parlamentare sul Covid, ora il re è nudo”. Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Stamane alcuni ragazzi sulle scale di Montecitorio hanno gettato dei sacchetti con del cibo che la Gdo cestina ogni giorno per richiamare la nostra attenzione sul Giusto Prezzo e sul fatto che il cibo di qualità sia un privilegio per pochi, al contrario di quello che il Ministro dell’agricoltura Lollobrigida sostiene". Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera
"Mentre solo pochi giorni fa dichiaravano sullo spreco alimentare e sull’importanza di evitarlo, oggi che fanno i Presidenti di Camera e Senato? Fontana li accusa di atti vandalici e La Russa lo ha definito un atto vile. Ma ci rendiamo conto? Questi sarebbero atti vili e vandalici? E cosa facciamo noi per alleviare le sofferenze di quei produttori che nonostante l’inflazione e il caro prezzi non ricevono soldi in più? Cosa facciamo per quei consumatori costretti a rinunciare a proteine e carboidrati, al cibo sano e sostenibile perché troppo costoso? E soprattutto cosa diciamo a dei ragazzi che ci richiamano con parole pulite e striscioni corretti a dare delle risposte concrete senza offendere nessuno?".
"La maggioranza e il governo, il ministro Lollobrigida che oggi attendiamo in Aula dovrebbero rispondere su questo non offendere dei giovani innocenti che si preoccupano giustamente del nostro e loro futuro!”.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Picierno è una signora che ogni mattina si sveglia pensando a una sciocchezza da dire sul Movimento 5 Stelle. Picierno è un'infiltrata dei fascisti nella sinistra. Chiede più guerra, più armi, più povertà, più morti: non ha nulla a che vedere con la sinistra. E' un'infiltrata dei fascisti. Cosa ha in comune con la sinistra chi chiede più armi e più povertà? Picierno lo chiede in ogni situazione". Lo ha detto l'eurodeputato M5S, Gaetano Pedullà, a L'Aria che Tira su La7.
Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - E' stato solo momentaneo lo stop della colata lavica di ieri pomeriggio sull'Etna. Come conferma all'Adnkronos Giuseppe Salerno, dell'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, "la colata lavica è attiva" e prosegue, "e attualmente c'è una eruzione in corso". La colata lavica continua così ad avanzare lentamente lungo il fianco occidentale dell'Etna in direzione Sud-Ovest, attestandosi intorno a 1.800 metri di quota.
Intanto, sui paesini intorno al vulcano continua a 'piovere' cenere lavica. È l'effetto dell'eruzione sommitale in corso sul vulcano attivo più alto d'Europa con una bocca effusiva che si è aperta, l'8 febbraio scorso, a quota 3.050 metri, alla base del cratere Bocca Nuova.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Non so se è chiara la gravità di quello che sta accadendo, ma temo proprio di no. Provo a mettere brevemente in fila i fatti per spiegarlo". Lo scrive Matteo Orfini del Pd sui social.
"Come noto, un software spia (Graphite, prodotto dalla azienda Paragon) è stato utilizzato per spiare attivisti politici e giornalisti come il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. Quando è emersa la notizia il governo ha negato ogni responsabilità. Ul Guardian ha scritto che a causa dell'uso improprio l'azienda Paragon aveva sospeso il contratto col nostro paese. Il ministro Ciriani ha detto in parlamento che non era vero, e che il software era ancora pienamente operativo. Due giorni dopo le dichiarazioni di Ciriani una nota del governo comunicava la sospensione dell'uso del software stabilita d'intesa con la società che lo produce per consentire approfondimenti sulle violazioni. In realtà a quanto pare la sospensione è stata voluta dalla società produttrice a fronte di un uso improprio del software (quindi Ciriani aveva mentito al Parlamento)".
"Ma chi è in possesso del software? I servizi segreti e le varie polizie giudiziarie che operano per conto delle procure. I servizi hanno smentito risolutamente di aver utilizzato illegalmente il software per spiare giornalisti. Le procure possono utilizzarlo solo per reati gravissimi e onestamente pare assai poco realistico che il direttore di Fanpage sia sotto indagine per terrorismo internazionale. Resta dunque una sola ipotesi, ovvero che sia stato utilizzato illegalmente e autonomamente da un corpo di polizia giudiziaria. Ma quale? Praticamente tutti i corpi di polizia hanno smentito di aver utilizzato lo spyware per intercettare giornalisti e attivisti. A parte uno: la polizia penitenziaria".
"Le opposizioni hanno chiesto chiarimenti al governo che non ha risposto. Oggi alla Camera era previsto il question time, ovvero la sessione in cui i gruppi parlamentari interrogano il governo e i ministri hanno l'obbligo di rispondere. Pd e Iv avevano previsto di chiedere se la polizia penitenziaria avesse accesso o meno allo spyware in questione. Il quesito era stato ritenuto ammissibile dalla presidenza della Camera. Ieri il governo ha fatto sapere che non intende rispondere perché le informazioni sono "classificate", ovvero non divulgabili".
"E' falso -prosegue Orfini-, perché non c'è nulla di classificato nel rispondere si o no a una domanda semplice e trasparente come quella che abbiamo fatto. Sapere se la penitenziaria ha in dotazione il software è una domanda lecita a cui basta rispondere si o no. La polizia penitenziaria dipende dal ministero di giustizia di Nordio. E la delega specifica la ha Delmastro. Voi capite che visti i precedenti dei due la vicenda diventa ancora più inquietante. Un software in dotazione al governo è stato utilizzato illegalmente per spiare giornalisti e attivisti".
"Il governo invece di fare chiarezza e difendere chi è stato spiato illegalmente, sta utilizzando tutti gli strumenti possibili per insabbiare questa vicenda gravissima. E per evitare di rispondere. Il che, in tutta onestà, non fa che aumentare i dubbi e i sospetti. Ah, ovviamente la Meloni è sparita anche in questo caso".
Seul, 19 feb. (Adnkronos/Dpa/Europa Press) - Le autorità di Seul si sono dette disponibili ad accogliere i soldati nordcoreani che sono stati catturati sul territorio ucraino mentre combattevano assieme alle truppe russe e che intendono disertare. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri della Corea del Sud in un comunicato in cui precisa che "i soldati nordcoreani sono cittadini sudcoreani secondo la Costituzione. Rispettare la volontà di questi individui è conforme al diritto internazionale".
Secondo le ultime informazioni, numerosi soldati nordcoreani sono rimasti feriti durante il conflitto, dopo essere stati schierati a sostegno della Russia nel quadro dell’accordo di difesa strategica raggiunto l’anno scorso tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong Un. Le autorità ucraine hanno annunciato la cattura di due soldati nordcoreani che combattevano a fianco delle truppe russe nella provincia russa di Kursk, dove Kiev ha lanciato un'operazione militare l'estate scorsa. Il governo di Kiev ha proposto di restituirli alla Corea del Nord nel caso Pyongyang fosse disposta a facilitare uno scambio con i soldati ucraini attualmente detenuti in Russia.
Da parte sua, il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha stimato che circa 4.000 soldati nordcoreani siano stati uccisi o feriti a Kursk, anche se il numero non è stato verificato. L'annuncio del governo sudcoreano arriva dopo che un soldato ha dichiarato in un'intervista al quotidiano 'Chosun Ilbo' l'intenzione di chiedere asilo alla Corea del Sud. Il ministero sostiene adesso che "non dovrebbero essere rimandati in un luogo dove potrebbero essere perseguitati".