Tra i messaggi individuati dalla Polizia Postale anche uno pubblicato all’interno di un canale di propaganda filo russa che testualmente recita: "Ma un cecchino che ci ammazzi i 4 distruttori dell’Italia, non ce lo possiamo mandare?"
“Muori male”, oppure “vai solo buttato nel rusco”. Sono alcune delle minacce rivolte al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che hanno portato la Polizia a indagare e a individuare tre presunti autori dei messaggi.
Nella mattinata di sabato 16 aprile dopo una complessa attività di indagine avviata dal Servizio Polizia Postale e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma con gli operatori dei Compartimenti Polizia Postale di Milano, Trieste e Venezia, il personale delle Digos di Milano, Vicenza ed Udine ha eseguito tre perquisizioni. Le tre persone coinvolte, appunto, sono ritenute gli autori delle pubblicazioni dei messaggi di odio verso il ministro. Grazie alle perquisizioni è stato possibile riscontrare sui telefoni la presenza degli account anonimi utilizzati per inoltrare i messaggi.
Le minacce sono state scritte dopo la pubblicazione su Twitter da parte di Di Maio di dichiarazioni sulla guerra in Ucraina. Tra i messaggi alcuni come, “muori male, e magari per mano del popolo” oppure “si dai, armateci e decideremo poi a chi vogliamo sparare” e, ancora, “non ci sono parole per descrivere, vai solo buttato nel rusco”. Ed ancora, all’interno di canali riservati Telegram e pagine social VK, la Polizia Postale ha individuato altri messaggi con minacce tra i quali, ad esempio, quello pubblicato all’interno di un canale di propaganda filo–russa che testualmente recita: “Ma un cecchino che ci ammazzi i 4 distruttori dell’Italia, non ce lo possiamo mandare?”.