“Le armi sono come le grandi opere: non servono a nulla se non a chi le costruisce”. È questo il messaggio lanciato dal migliaio di persone che sabato pomeriggio hanno marciato in Val di Susa per lottare “contro il Tav e contro la guerra”. Il corteo si è concluso a San Didero con una battitura alle reti del cantiere del nuovo autoporto. “A Draghi diciamo di andare a casa – conclude uno degli storici attivisti No Tav Alberto Perino – perché di danni ne ha fatti anche troppi e perché è un guerrafondaio”.
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