“Se ci sono omosessuali tra gli atleti? Tra le donne qualcuna sì. Tra gli uomini direi di no. Devono gettarsi giù dalla Streif di Kitz”. Stanno facendo il giro del web le parole di Sofia Goggia che, intervistata da Aldo Cazzullo e Flavio Vannetti sul Corriere della Sera, ha risposto ad alcune domande sul mondo Lgbtq nello sport.
“Se è giusto che i transgender gareggino con le donne? – continua l’atleta – A livello di sport, un uomo che si trasforma in donna ha caratteristiche fisiche, anche a livello ormonale, che consentono di spingere di più. Non credo allora che sia giusto”.
Le parole di Goggia, appunto, non sono passate inosservate. “2022, nello sci maschile non ci sono omosessuali perché devono gettarsi dalla “streif” di Kitsbuehel. Sofia Goggia porta il dibattito indietro di 250 anni“, scrive Trackleduro su Twitter. “Qualcuno aggiorno Sofia Goggia, è rimasta sintonizzata su rete4”, scrive invece la pagina de I sentinelli Roma. E ancora: “Spiace che Sofia Goggia non riesca a capacitarsi di come noi lgbtq+ siamo in grado di fare tante cose diverse, compreso “gettarci giù dalla Streif di Kitz”. In più, non è lei a decidere dove gareggiano atletǝ trans, fortunatamente. Persone che non si trasformano ma esistono”. In serata la sciatrice si è scusata: “Mi dispiace e mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese per la frase che è uscita nell’intervista del Corriere che, sicuramente, quando l’ho pronunciata non voleva essere di natura discriminatoria”, ha scritto su twitter.
Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.
Mi dispiace e mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese per la frase che è uscita nell’intervista del Corriere che, sicuramente, quando l’ho pronunciata, non voleva essere di natura discriminatoria. ????— iamsofiagoggia (@goggiasofia) April 17, 2022
Nell’intervista Goggia si racconta a tutto tondo, dai ricordi che ha di quando era bambina, fino al rapporto “burrascoso” con Federica Brignone. “Se mi considero femminista? – dice ancora l’atleta al Corriere – redo che le donne debbano lottare per i loro diritti, compresa la parità di retribuzione. Ma le donne sono donne; gli uomini, uomini. Non mi piace quando dicono: donna con le palle. Perché devi giudicarmi da quello che non ho, che non sono?”.
Nel ripercorrere l’inizio della sua carriera, sottolineando di aver infilato i primi sci quando aveva quattro anni, l’atleta racconta di essere sempre stata seguita da uno psicologo, anche dopo le cadute. Quindi è il momento di parlare degli infortuni, come la caduta dello scorso 22 gennaio, poco prima delle Olimpiadi invernali. “Lo spirito olimpico, il bel clima, tutto falso – racconta, rivendo le sensazioni di quei giorni – Ognuno bada a fare il proprio risultato. E io sono in una condizione diversa dagli altri atleti del villaggio. La sensazione di solitudine è enorme. I mostri nella testa, fortissimi”.
E nell’intervista si tocca anche il tema della madre di Federica Brignone, Maria Rosa Quario, e delle sue parole contro la Goggia e scettiche sul suo incidente di Cortina: “Ci sono rimasta malissimo. E ho chiesto alla clinica di mandarmi il referto, così da farlo vedere. Com’ è possibile, mi sono chiesta, che accada questo? Che vengano messi in discussione i medici, i verdetti di strumentazioni all’avanguardia? E questo solo perché l’impresa che ho fatto va oltre gli standard a cui siamo abituati”. Con Federica Brignone, continua, “cercherò di andare avanti in un rapporto di civiltà, condividendo quello che c’è da condividere, cercando di imparare da lei a livello sciistico. Da sempre dico che Federica mi ha spronato a dare il meglio di me. Prendo il buono dalla situazione”.
Passando alla sfera personale, Goggia risponde: “Come mai sono ancora single? Ho avuto un unico grande amore. Una relazione complicata, finita malissimo. Sono caduta in una di quelle situazioni che mai avrei pensato di vivere. Ho sofferto tanto, mi ha devastata. Ora non ci penso, finché gareggio. Poi magari mi innamoro domani mattina”.