Gabriele nel 2006 vince il concorso ManinFesto del Centro d’arte contemporanea di Villa Manin. Nel 2008 è tra i sette vincitori del premio Terna 01 e nel 2009 si qualifica tra i finalisti della seconda edizione. Grazie a questo riconoscimento ha esposto al Chelsea Art Museum di New York. Ha partecipato alle fiere d’arte di Bologna, Verona, Torino (Artissima), Karlsruhe arte moderna e contemporanea, Pulse a Miami. Una sua tela compare nel film premio Oscar La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private.
Gabriele era un pittore in ascesa che stava cavalcando l’onda del successo, dei riconoscimenti… E poi che succede? Lascia tutto, vende tutto e diventa un Eremita. Eremita con con la E maiuscola: la strada più accessibile è a sei chilometri, senza attacchi di luce, gas e acqua. Strada si fa per dire, poi: neve, ghiaccio, buche, tante grosse buche e rocce.
Fra’ Gabriele vive all’eremo de La Romita di Cesi. Appena arrivato in questo eremo rimango incantato dalla sua grandezza, dalla maestosità della natura, dalla bellezza del luogo. Questo eremo, del Duecento, è stato per oltre sei secoli punto di riferimento spirituale dei frati francescani. Venne edificato su suggerimento di S. Francesco, in ricordo della chiesetta tanto amata: la “Porziuncola di Assisi”. Un luogo abbandonato, fino a quando il 28 febbraio 1991 arriva in questo eremo Fra’ Bernardino, un giovane di 83 anni che non si è mai mosso da qui: 31 anni di vita eremitica. Fra’ Bernardino ha una vitalità, un’energia e una saggezza che nell’intervista che ho realizzato con lui si può solo percepire.
Fra’ Gabriele aiuta nella quotidianità Fra’ Bernardino. Infatti per quanto la vita eremitica sia essenziale, meditativa, naturale, lenta e povera di oggetti è una vita anche faticosa: il fare la legna e l’orto, per dirne due.
Tornato a casa faccio un po’ di ricerche sugli eremiti e mi capita sotto mano questa citazione di Albert Einstein: “Di quando in quando, ora mi ritiro per qualche settimana nella casa d’una tenuta di campagna, tutto solo, cucinandomi quel che mi occorre, come gli eremiti dell’antichità. Così noto con sorpresa quanto è lungo un giorno e quanto vano, perlopiù, l’affaccendarsi alacre e odioso che riempie il nostro tempo”.
Questa è l’intervista che ho realizzato con Fra’ Gabriele in cui mi racconta le motivazioni della sua scelta e la sua vita eremitica.