Le violenze si sono scatenate dopo l’annuncio del gruppo di estrema destra guidato dal politico danese-svedese Rasmus Paludan di aver bruciato una copia del Corano
La polizia svedese ha arrestato oltre 40 persone per i disordini scoppiati durante alcune manifestazioni islamofobe di estrema destra nel fine settimana, nelle quali i promotori minacciavano di dar alle fiamme copie del Corano. Gli scontri più recenti si sono svolti a Norrköping, dove tre persone domenica sera sono rimaste ferite dal rimbalzo di colpi di avvertimento sparati dalla polizia. Complessivamente i feriti sono più di 40, tra 26 poliziotti e 14 manifestanti.
Le violenze, in atto da giorni in varie città della Svezia, si sono scatenate dopo l’annuncio del gruppo di estrema destra guidato dal politico danese-svedese Rasmus Paludan di aver bruciato una copia del libro sacro dell’Islam e l’annuncio di voler reiterare il gesto islamofobo.
L’iniziativa ha innescato le proteste di diversi Paesi musulmani, oltre che della popolazione svedese, tra cui molti emigrati islamici. L’Arabia Saudita ha condannato ciò che ha definito “l’abuso deliberato del sacro Corano da parte di alcuni estremisti in Svezia, la provocazione e l’incitamento contro i musulmani”. Iran e Iraq hanno convocato nei giorni scorsi gli ambasciatori svedesi.
Il capo della polizia nazionale svedese, Anders Thornberg, ha detto di non aver mai visto rivolte così violente dopo gli scontri di domenica a Norrkoping. La polizia ha riferito che più di 20 veicoli sono stati danneggiati o distrutti. Circa 200 persone sono state coinvolte nelle proteste che secondo la polizia potrebbero essere state organizzate da bande criminali.