Lo dicono i dati di Agenzia italiana del farmaco nell’ultimo report sui vaccini. Come riportato nei precedenti Rapporti, indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione si è verificata nella maggior parte dei casi (72% circa) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore
Sono state meno di una su mille le reazioni avverse segnalate dopo un vaccino anti-Covid, secondo i dati riferiti da Agenzia italiana del farmaco nell’ultimo report sui vaccini, l’undicesimo. Le reazioni segnalate sono state infatti 134.361 su un totale di 135.849.988 di dosi somministrate, pari allo 0,098%.
I tassi di segnalazione di sospette reazioni avverse ai vaccini anti Covid per la seconda dose sono inferiori a quelli relativi alla prima e ancora più bassi per la terza dose. La popolazione esposta alla quarta dose è ancora limitata. Come riportato nei precedenti Rapporti, indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione si è verificata nella maggior parte dei casi (72% circa) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore.
“Nel periodo tra il 27 dicembre 2020 e il 26 marzo 2022 per i cinque vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso sono pervenute 134.361 segnalazioni su un totale di 135.849.988 di dosi somministrate (tasso di segnalazione di 99 ogni 100.000 dosi), di cui l’82,1% riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Le segnalazioni gravi corrispondono al 17,8% del totale, con un tasso di 18 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate”.
Nella fascia di età 5-11 anni, inoltre, al 26 marzo del 2022 “risultano inserite complessivamente 439 segnalazioni – circa lo 0,3% delle segnalazioni totali – per il vaccino Comirnaty (Pfizer), l’unico attualmente utilizzato in questa fascia di età, con un tasso di segnalazione di circa 21 casi ogni 100.000 dosi”. E’ quanto emerge dall’undicesimo Rapporto AIFA sulla sorveglianza dei vaccini anti-Covid-19. “Gli eventi avversi più frequentemente segnalati – si legge – sono stati dolore in sede di iniezione, cefalea, febbre e stanchezza. La quasi totalità di queste segnalazioni è attribuita alla prima dose”.
Comirnaty Pfizer è il vaccino attualmente più utilizzato nella campagna vaccinale italiana (65,2%), seguito da Spikevax (Moderna con il 24,7%), Vaxzevria (Astrazeneca con il 9,0%), COVID-19 Vaccino Janssen (1,1%) e Nuvaxovid (Novavax con lo 0,02%), in uso dal 28 febbraio 2022. E’ quanto emerge dall’undicesimo Rapporto AIFA sulla sorveglianza dei vaccini anti-COVID-19. La distribuzione delle segnalazioni per tipologia di vaccino – si legge nel Rapporto – ricalca quella evidenziata nei precedenti Rapporti: Comirnaty 66,5%, Vaxzevria 17,7%, Spikevax 14,5%, COVID-19 vaccino Janssen 1,3%, Nuvaxovid 0,03%.