“Sono convinto che passare da un obbligo di mascherina al chiuso a una raccomandazione possa essere la scelta giusta, magari mantenendole in alcuni luoghi come i mezzi di trasporto. Ma oggi credo ci siano le condizioni per procedere con il togliere l’obbligo di mascherine al chiuso”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Rainews24 riferendosi alla scadenza del prossimo primo maggio. “Il decreto in vigore di fatto già toglie l’obbligo di mascherine al chiuso per tutti. Si tratta ora di valutare se mantenerle in alcuni contesti particolari, dove c’è una concentrazione maggiore di persone”, ha aggiunto Costa. “Credo che gli italiani, in questi due anni di pandemia, abbiano acquisito una consapevolezza diversa rispetto al Covid”, ha aggiunto il sottosegretario Costa. “Quindi in questi giorni, prima della scadenza del 30 aprile, si tratta di fare alcune riflessioni e valutare se mantenerle in alcuni luoghi al chiuso. Si pensa alla Ffp2, ma ripeto, la riflessione è limitata alcuni contesti particolari come ad esempio il trasporto pubblico, dove certamente ci può essere una concentrazione di persone e dove forse può essere prudente mantenerle”. Quindi, rispetto all’utilizzo di mascherine, “obbligo o non obbligo, credo che i cittadini continueranno a mantenerle nei luoghi a maggior rischio. Questo lo vediamo già oggi anche all’aperto: nonostante non vi sia più l’obbligo, molte persone continuano a utilizzarle”.
Sul tema anche il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini: “Ne stiamo parlando con il ministro Speranza e gli altri ministri. Quello che io noto è che c’è, giustamente visto che il virus circola ancora, un’attenzione degli individui che tendono ad autoproteggersi, soprattutto nei luoghi chiusi. In altre parti del mondo dove le mascherine erano utilizzate anche prima della pandemia, è un elemento di salute pubblica. Adesso vedremo cosa decideremo ma non c’è dubbio che purtroppo dobbiamo ancora tenere alcuni elementi di sicurezza perché il virus continua a circolare“.
Non ha dubbi, dai microfoni di Sky Tg 24, Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità: “A titolo personale dico che in determinate situazioni le mascherine al chiuso servono, e servono in maniera evidente”. Ad esempio “credo sia opportuno mantenerle nel trasporto pubblico, soprattutto sui treni a lunga percorrenza e per i viaggi in aereo. Sarebbe davvero strano se non avessimo imparato che, in luoghi chiusi e affollati, c’è particolare rischio di contagio”, in particolare con omicron ba.2 “che oggi probabilmente è sopra il 90% ed è una variante particolarmente contagiosa”. Anche gli uffici, ha aggiunto Locatelli, “sono un contesto in cui il mantenimento delle mascherine può esser considerato. Per quanto, con la bella stagione, vi è la possibilità di aprire le finestre, almeno finché non arriverà il grande caldo”, e aprire le finestre è “fattore protettivo” rispetto alla circolazione virale. Così come il precedente, anche questo inverno, ha specificato, “abbiamo visto come i casi di influenza sono stati minori rispetto a quelli che si registravano pre pandemia, salvo un picchetto di casi contenuto e largamente concentrato in età pediatrica, cresciuto proprio nel momento in cui si sono tolte le mascherine, questa è una prova indiretta di quanto in generale le mascherine proteggano dai virus respiratori”. La decisione, ha concluso, “ovviamente verrà presa dal governo e peserà molto il parere del ministro Speranza”.