E’ iniziato questa mattina al ministero del lavoro il tavolo sui lavoratori di Covisian, la società di call center vincitrice della gara d’appalto per il servizio clienti di Ita Airways, che ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 221 addetti dopo la disdetta della compagnia aerea. C’era il ministro del Lavoro Andrea Orlando, c’erano i sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, c’era il sindaco di Palermo (dove ha sede il call center, ndr) Leoluca Orlando,c’era il capo del personale di Covisian. Non c’era Ita, società controllata al 100% dallo Stato. Un’assenza criticata dal ministro Orlando che la definisce o “molto grave”. “L’indisponibilità al confronto e la mancanza di riguardo istituzionale – afferma Orlando – non può essere sottovalutata. Chiederò al collega Franco (ministro dell’Economia, ndr) e agli altri ministri coinvolti un confronto per concordare insieme le iniziative conseguenti”. Orlando considera “ingiustificabile” l’assenza dei vertici di ITA Airways. “Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – conclude la nota – considera ingiustificabile l’assenza dei vertici di Ita Airways dal tavolo, che in questo modo si sottrae al confronto finalizzato alla ricerca di possibili soluzioni occupazionali per i lavoratori interessati”.

La compagnia guidata da Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini ha comunicato di aver proceduto all’assunzione diretta di circa 150 persone per i servizi di call center, di cui il 50% proveniente da Alitalia in amministrazione straordinaria e gli altri da fuori. Lo si apprende da fonti sindacali, per cui a questo punto, sottolineano le stesse fonti, resterebbero esclusi tutti i 543 lavoratori attuali, di cui 221 Covisian e gli altri di Almaviva.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Codice delle pari opportunità: le novità per combattere il divario di genere nelle imprese

next
Articolo Successivo

Covid, sciopero dei precari della sanità in Piemonte: “Con l’emergenza 60 ore di lavoro alla settimana, ora ci sentiamo abbandonati”

next