I dati Swg per il TgLa7 - Il giudizio degli intervistati nei confronti di capi di Stato e di governo coinvolti direttamente o meno nel conflitto in Ucraina si abbassa ulteriormente. Il ribasso più deciso è quello della presidente della Commissione Ue Von der Leyen (-0,8), al premier italiano valutazione media del 4,7. Tra i pochi stabili c'è Putin, ma in fondo alla classifica: prende una media dell'1,5
Il giudizio degli italiani nei confronti di tutti i principali leader mondiali coinvolti nella cronaca della guerra in Ucraina cala non di poco dopo un altro mese di guerra. A dirlo è l’ultimo sondaggio di Swg per il TgLa7. Il voto scende ben sotto la sufficienza per tutti i capi di Stato e di governo, compreso il presidente del Consiglio Mario Draghi. Secondo l’istituto triestino in cima a una classifica in cui mettono la retromarcia ci sono il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e il presidente della Repubblica di Francia Emmanuel Macron: entrambi ottengono una media di voti del 5 e entrambi sono in flessione (per il leader ucraino dello 0,7 in poco più di un mese, per l’omologo francese dello 0,5). A seguire c’è la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen che si ferma a un voto medio del 4,9 e registra il ribasso più significativo (-0,8 rispetto al 9 marzo).
Nello stesso periodo scende dello 0,4 il giudizio medio nei confronti del capo del governo italiano Draghi che oggi ottiene dagli intervistati un voto medio del 4,7. A seguire c’è il premier inglese Boris Johnson (voto medio 4,6), l’unico stabile insieme al presidente russo Vladimir Putin (che però è in fondo a questa graduatoria come si vedrà). Frana il giudizio anche nei confronti del cancelliere tedesco Olaf Scholz (da 4,9 a 4,3). Riesce a crollare sotto al 4 il presidente degli Stati Uniti Joe Biden (da 4,2 al 3,7 dal 9 marzo al 15 aprile). A non molta distanza c’è il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, che prende un voto medio del 3,2, anche lui in discesa dell0 0,5. Come detto Putin è stabile, ma è il fanalino di coda: il capo del Cremlino prende una media di voto dell’1,5.
Secondo Swg cresce la quota di intervistati che è d’accordo con l’invio di armi in Ucraina per resistere all’invasione delle truppe di Mosca: oggi risponde di essere d’accordo il 49 per cento contro il 41 di un mese fa. Più o meno stabile la fetta di intervistati che sostiene le sanzioni economiche nei confronti della Russia, mentre cresce di poco ma è ancora una ristretta minoranza chi vorrebbe inviare anche uomini e mezzi italiani per combattere contro i russi.
???????? ???????? #RussiaUkraineConflict -Gli #italiani non chiudono la porta alla #Russia in maniera definitiva; nella prospettiva post- #Putin si spera ancora in una partnership pic.twitter.com/Z3FJ9wns6e
— SWG (@swg_research) April 20, 2022