“Il virus sicuramente circola ma si tratta di contagi che nella maggioranza dei casi portano a un’influenza, salvo poi vedere ancora negli ospedali ricoveri di persone non vaccinate, o di soggetti che non hanno ancora fatto la terza dose, o di pazienti estremamente fragili. Questo è ciò che vivremo ancora nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, probabilmente con una recrudescenza potenziale nel mese di ottobre”. È la previsione del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che, ospite della trasmissione “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus), spiega come si concretizzerà la futura convivenza generale col coronavirus e la transizione da pandemia a endemia.
Sileri sottolinea: “Il virus è ormai entrato di diritto nella nostra quotidianità. Questo determinerà ciclicamente sindromi influenzali più o meno gravi a seconda del soggetto colpito dal virus e a seconda dell’aspetto immunitario del soggetto contagiato, che potrà essere rafforzato dalla vaccinazione. Immaginate questo come il peggior virus influenzale che possa circolare ogni anno. È un fatto che questo sia un virus più cattivo di quello influenzale. In più, è un virus che non è stato incontrato molte volte dalla società, o meglio lo abbiamo fatto incontrare artificialmente con la società grazie alle vaccinazioni – aggiunge – ma la società non era pronta, e forse non lo è ancora, a incontrare questo virus. Gli altri virus influenzali, invece, li incontriamo quest’anno però magari lo abbiamo già incontrato 3 anni fa ed è rimasta una immunità di memoria. La stessa cosa accadrà in futuro col coronavirus: nei prossimi anni sarà uno dei virus già incontrati per i quali ci siamo vaccinati. E quindi la popolazione sarà pronta per rispondere: il numero dei morti e degli ospedalizzati si ridurrà sempre di più e saremo di fronte a una influenza, sicuramente tra le peggiori, ma nel corso del tempo non sarà così grave come l’abbiamo vista negli ultimi due anni”.
Il sottosegretario invita tutti a un cauto ottimismo, evidenziando sempre l’importanza delle vaccinazioni: “Conosciamo ormai questo virus: lo scheletro è più o meno sempre lo stesso anche se ci sono diverse varianti. Saremo molto preparati nell’affrontarlo, perché saremo molto vaccinati. Ovviamente sarà meno preparato chi non si sarà vaccinato. Insomma, è difficile che con la preparazione che abbiamo acquisito attraverso i vaccini avremo grossi problemi. Questi ci saranno nei più fragili, per i quali servirà una dose aggiuntiva, e per coloro che non si sono vaccinati. Ma dobbiamo viverla con tranquillità e con quella naturalezza che ci porta ogni anno a convivere con questa influenza. Ma con un dettaglio importante – conclude – Proprio perché si tratta di un virus nuovo per la popolazione, forse per quest’anno dovremmo spingere ancor di più con le vaccinazioni sia per i virus influenzali standard, sia per questo virus. Probabilmente, se circolerà di più, sarà ancora necessario un uso transitorio di distanze di sicurezza e di mascherine. Ma questo vale solo per quest’anno, dopodiché la popolazione sarà avvezza all’incontro con questo virus. Quindi, non dobbiamo più preoccuparci di questo virus in maniera così violenta e ossessiva”.