“Da pazzi” vietare ai tennisti russi e bielorussi di partecipare a Wimbledon quest’estate. Novak Djokovic, numero uno al mondo e protagonista a gennaio dell’affaire vaccino-Australia, si scaglia contro il torneo sull’erba più famoso e prestigioso: “Condannerò sempre la guerra e non la sosterrò mai, essendo io stesso cresciuto durante le guerre civili che hanno seguito il crollo della Jugoslavia. I tennisti, gli atleti non c’entrano niente con la guerra. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è buono”.
La conferma che a Wimbledon – in programma dal 27 giugno al 10 luglio – non permetterà ai giocatori di Russia e Bielorussia di partecipare è arrivata ieri dagli organizzatori dei Championships: “Condividiamo la condanna universale delle azioni illegali della Russia e abbiamo attentamente considerato la situazione nel contesto dei nostri doveri nei confronti dei giocatori, della nostra comunità e del più ampio pubblico del Regno Unito in quanto istituzione sportiva britannica. Abbiamo anche preso in considerazione le linee guida stabilite dal governo del Regno Unito specificamente in relazione a organismi ed eventi sportivi”.
Restano fuori dal torneo, tra gli uomini, il numero due del ranking Daniil Medvedev, il numero 8 Andrej Rublev, Karen Khachanov, Aslan Karatsev e il bielorusso Ilya Ivashka. Undici le donne escluse, tra cui la semifinalista della scorsa stagione Aryna Sabalenka, n.4 del ranking, Anastasia Pavlyuchenkova, Victoria Azarenka, Daria Kasaktina. “Dopo l’aggressione militare ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile che il regime russo possa ricavare benefici dal coinvolgimento di giocatori e giocatrici russi e bielorussi ai Championships. Dunque, con rammarico, comunichiamo la nostra intenzione di rifiutare l’ingresso a tennisti russi e bielorussi per l’edizione 2022”.