Vittime fra i civili e fosse comuni: questo denunciano le autorità ucraine nelle ultime ore. La vice prima ministra Olga Stefanichyna ha parlato di “oltre 1.020 corpi di civili, unicamente civili” negli obitori della regione di Kiev, facendo riferimento alla città di Borodianka, a nord ovest di Kiev. “Si tratta di civili recuperati negli edifici, ma anche sulle strade”, ha spiegato Stefanichyna, precisando che le morti risalgono all’inizio dell’invasione russa in ucraina a fine febbraio. Ne sono stati trovati in centinaia da quando le forze russe si sono ritirate dalla regione a fine marzo.
“I nostri cittadini hanno riferito che oggi a Mangush, vicino Mariupol, i soldati russi hanno scavato una fossa comune di 30 metri e portato dei corpi con i camion”, ha detto invece il sindaco di Mariupol Vadim Boychenko, citato dall’Agenzia Unian. “Dopo una lunga ricerca e identificazione delle fosse comuni usate dai soldati russi per i residenti di Mariupol morti, abbiamo scoperto che si trovano vicino a una strada di circonvallazione nel villaggio di Mangush”, ha proseguito il primo cittadino. La zona dista 19 km dalla città portuale. “Questo conferma che i militari russi stanno accumulando i cadaveri raccolti in diverse parti della città e li portano all’interno della zona industriale di Mariupol. È la prova diretta dei crimini di guerra e dei loro tentativi di nasconderli“, ha scritto il sindaco Petro Andriushchenko su Telegram, citato da Ukrinform, postando alcune foto delle fosse comuni riprese dall’alto. “Le truppe russe stanno gettando alla rinfusa cadaveri imballati in sacchi di plastica dentro fosse comuni”, ha aggiunto.