Reddito di cittadinanza, Garavaglia insiste: “Va rivisto, incide sul lavoro stagionale”. E cita l’inchiesta del Fatto

Dopo l’intervista al Corriere del Veneto in cui il ministro del Turismo parlava di un “mercato del lavoro viziato dal reddito di cittadinanza” e di italiani che “rinunciano al contratto stagionale per non perdere il reddito”, nel question time di mercoledì 20 aprile alla Camera, Massimo Garavaglia torna a parlare del sussidio, sottolineando di condividere le considerazioni dei parlamentari che hanno evidenziato le difficoltà di reperire personale stagionale proprio a causa del reddito di cittadinanza: “Insomma non è possibile avere una disoccupazione molto elevata e dall’altra parte mancano 250mila posti di lavoro”. Un dato, quello dell’assenza di 250mila addetti, del tutto errato, perché identifica la domanda complessiva stimata per il solo settore ristorazione (appunto, 250mila persone) con la presunta carenza.

Rispondendo poi a un’interrogazione sull’inchiesta del Fattoquotidiano.it sul lavoro stagionale, sottopagato e con turni massacranti, il ministro ha specificato: “Questi aspetti non rientrano nell’ambito delle mie competenze, ma ritengo che i soggetti istituzionali competenti devono adoperarsi affinché sia garantito il rispetto della normativa e dei contratti di lavoro vigenti. Siamo nel campo della patologia e non della norma”.
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