Il tema dell’autonomia e il tentativo – finora frustrato – di ottenere più deleghe dallo Stato mandano in tilt la Lega Nord–Liga Veneta. Perchè in Commissione alla Camera il partito vota a favore della riforma costituzionale per dare più poteri a Roma capitale, mentre a Venezia il gruppone in Consiglio regionale insorge, sostenendo che il Parlamento adotti due pesi e due misure. A dare fuoco alle polveri ci ha pensato Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo che raggruppa sia la lista Zaia Presidente (maggioritaria) che quella che fa riferimento alla Lega Salvini premier: “Apprendo dalla stampa – ha dichiarato – che grazie al contributo del Pd, correlatore del provvedimento, a Roma in tempo record è stata approvata la riforma costituzionale per dare più poteri a Roma capitale (in realtà è stato soltanto votato un testo base in Commissione, ndr). Tanta solerzia e velocità è encomiabile: Roma ha ottenuto in venti minuti quello che noi aspettiamo da oltre cinquanta mesi”.
Il riferimento è al famoso referendum consultivo per l’autonomia approvato a stragrande maggioranza quattro anni e mezzo fa (ottobre 2017), ma che non si è ancora tradotto in riforme concrete, diventando la più grande incompiuta dell’amministrazione del governatore Luca Zaia. Villanova ha rincarato: “Sarebbe bello che i dem e i 5 Stelle, che detengono la presidenza della Commissione Affari Costituzionali, mettessero lo stesso impegno per approvare, finalmente, anche l’autonomia del Veneto. Non conosco nel merito il provvedimento e le ragioni per cui ora Roma si meriti dei poteri al pari di una Regione. Ero fermo al fatto che Roma Capitale nel gestire i propri poteri non avesse sempre dato esempio di grande efficienza. Chi invece le risorse le ha sempre gestite bene, con parsimonia e buon senso, è la Regione del Veneto che chiede di poter amministrare 23 materie. Materie che, se affidate a Roma Capitale, a quanto pare non rappresentano un problema per il Pd romano, a differenza invece di quanto sostengono i colleghi dem di casa nostra”.
La risposta, piuttosto affilata, è arrivata da Giacomo Possamai, capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Veneto. “Sull’autonomia la Lega è andata in cortocircuito. A votare il testo riguardante Roma, in Commissione alla Camera, è stata l’intera rappresentanza della Lega, con in testa il coordinatore veneto Alberto Stefani”. Pochi giorni fa il Pd aveva proposto di ridurre a sette le materie dell’autonomia che il Veneto dovrebbe gestire. Per questo aggiunge: “Capisco che le nostre proposte per cambiare schema e uscire dal nulla di fatto in cui si ritrova questa importante partita abbia irritato e creato confusione tra le fila leghiste. Ma Villanova sbaglia bersaglio dando addosso al Pd. Anche perché, oltre alla Lega, attorno a questa riforma di ampliamento nelle prerogative della Capitale è schierata in prima fila Forza Italia, visto che il primo firmatario del testo è il capogruppo forzista Paolo Barelli”. Conclusione di Possamai: “Sul tema dell’autonomia, la Lega dovrebbe smettere i toni da battaglia e iniziare a dialogare sul serio”.