Dopo ventidue anni, tredici stagioni e 260 episodi Terence Hill lascia la tonaca di “Don Matteo”. L’uscita di scena, tanto annunciata quanto chiacchierata, ha colto di sorpresa il pubblico di Rai1 per la narrazione che ha il sapore di un bluff. A fine puntata, dopo più di cento minuti e dopo aver risolto il caso prima dei carabinieri, il parroco spegne le luci, controlla che in casa tutto sia in ordine, l’ultimo sguardo ai ragazzi. In chiesa è davanti al crocifisso di legno, lo fissa in attesa di una risposta poi viene scortato da due uomini, un’auto nera lo aspetta e parte in piena notte.
Rapito, forse preso in ostaggio, forse consegnato volontariamente. Il colpo di scena che sembra non mettere la parola fine al lungo amore con il pubblico iniziato il 7 gennaio del 2000. Domande in sospeso, in attesa di una risposta. Una scelta narrativa che porta lo spettatore a credere all’arrivederci e non all’addio. D’altronde proprio il protagonista aveva spiegato le ragioni della sua scelta: “In realtà non volevo smettere di fare Don Matteo, avrei solo voluto farlo in maniera diversa perché i tempi del set erano molto impegnativi. Durante le riprese di questa ultima stagione, le giornate di lavoro erano lunghissime, dormivo cinque ore per notte. Bellissimo, per carità, ma anche stancante. Avevo proposto di fare quattro film all’anno, sul modello del Commissario Montalbano. Purtroppo la mia idea non è stata accettata dalla Rai che, per ottimizzare i costi, ha bisogno della serie lunga”, aveva dichiarato Hill.
L’attore aveva detto addiio, dopo alcune stagioni, anche a “Un passo dal cielo“, sostituito da Daniele Liotti, in “Don Matteo” da giovedì 28 aprile arriverà Don Massimo, un sacerdote dal passato avventuroso interpretato da Raoul Bova. Alla bici preferisce la moto e sarà accusato da Cecchini, il maresciallo di cui Nino Frassica veste i panni, di aver rapito il sacerdote amato a Spoleto. Restano nodi da sciogliere e qualche porta aperta, il pubblico ha intanto risposto in massa: l’episodio “Così lontani così vicini” ha fatto volare gli ascolti della serie oltre i sei milioni di telespettatori con quasi il 29% di share.