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Finlandia, il capo della Difesa: “La guerra ci ricorda l’invasione sovietica del ’39. Nessuna minaccia ma pensiamo alla nostra sicurezza”

Janne Kuusela, direttore generale del Dipartimento delle politiche difensive del Ministero della Difesa della Finlandia, ne ha parlato nel corso di un'intervista all'agenzia Adnkronos

“Stiamo vivendo tempi storici, non succedeva da molto tempo. Abbiamo numerose truppe russe al confine, sono quelle di difesa militare che combattono in Ucraina e tornano dopo gli attacchi. Ci sono, vicino a noi, forze aeree e navali, certo, ma ad oggi non temiamo alcun attacco perché la Russia non ci ha minacciati”. Sono le parole di Janne Kuusela, direttore generale del Dipartimento delle politiche difensive del Ministero della Difesa della Finlandia. Intervistato dall’Adnkronos, ha sottolineato: “Abbiamo una delle forze armate più grandi d’Europa e con i sistemi più avanzati”.

Nelle prossime settimane, come annunciato dalla primo ministro Sanna Marin, Helsinki dovrà decidere se entrare o meno nella Nato. L’ingresso sembra, ad oggi, molto più probabile rispetto a tempo fa. A spingere per entrare nell’Alleanza atlantica sono, spiega, “I politici e il popolo. La Finlandia è un paese molto piccolo che conta 5 milioni e mezzo di abitanti, ai confini con la Russia. Pensiamo a due cose, prima di tutto a come aumentare la nostra sicurezza e a come meglio contribuire alla stabilità nella nostra area, il nord Europa. Fino a quest’anno la maggior parte della gente e dei politici finlandesi pensava che rimanere fuori dalla Nato e sviluppare rapporti stabili e funzionali con la Russia (perché confinante) fosse la scelta migliore. Questo fino a febbraio. Ora la Russia ha provocato questo cambiamento con il suo comportamento e i finlandesi, guardando cosa la Russia sta facendo nella vicina Ucraina, la devastazione, i civili uccisi, guardando la guerra, hanno capito che non si può avere un buon rapporto funzionale con un governo del genere. Di conseguenza cerchiamo di aumentare la sicurezza, chiedendo di unirci alla Nato”.

“Un cambiamento di idee e intenzioni rapido”, ammette Kuusela, “ma anche – credo – emotivo, dovuto alle azioni russe in Ucraina. Le immagini di quanto sta accadendo, viste in tv, ricordano a molti la situazione in Finlandia nel 1939, quando l’Unione sovietica al tempo cercò di invadere il nostro Paese: i suoi abitanti da sempre pacifici dovettero lasciare le loro case, le infrastrutture furono distrutte, mentre i soldati combattevano per la sopravvivenza del Paese. Un’esperienza che creò terrore”. Di qui l’abbandono della storica neutralità, di pari passo con la Svezia. “La Finlandia non è più neutrale dal 1995, da quando è entrata nell’Unione Europea”, precisa Kuusela. Lo stesso aveva detto, sulle pagine de Il Corriere della Sera, l’ex premier svedese Carl Bildt. “Siamo militarmente non-allineati perché non facciamo parte della Nato. Questo era visto come il modo migliore per sopravvivere durante la guerra fredda, vista la vicinanza con la Russia. Ed è subito dopo la caduta dell’Unione Sovietica che ci siamo uniti all’Ue. La neutralità non è, quindi, più un problema da molto tempo per noi”.

In caso di attacco, rassicura Kuusela, “siamo sempre pronti alla difesa del Paese, perché sempre abbiamo investito molto nella Difesa. Le forze militari sono grandi e avanzate. Ad esempio abbiamo il servizio militare universale in cui tutti gli uomini e donne volontarie prestano servizio. Abbiamo un sistema di sicurezza per tutta la società che si prende cura del resto del popolo in caso di crisi e guerra. Per adesso nessuno ci minaccia, ma se serve siamo pronti. Abbiamo un sistema di sicurezza per l’intera società dove tutti, inclusi industrie, settori business, organizzazioni non governative e privati cittadini, partecipano a loro modo alla sicurezza nazionale. Questo è dovuto dalla nostra resilienza, all’esperienza acquisita durante la seconda guerra mondiale. Siamo un paese così piccolo che c’é bisogno della partecipazione di tutti. Pensiamo alla difesa sempre, da decenni dopo la Guerra Fredda”.