E’ stato proprio un classico “effetto domino”. Le nazioni del mondo sono come quei blocchetti tutti uguali, in fila e ordinati a distanza uguale l’un dall’altro, ma basta far cadere il primo per innestare il moto che fa cadere tutti gli altri. Aveva cominciato già la pandemia a creare scompiglio in tutti i paesi, entrando in tutte le case, le fabbriche e ogni luogo popolato del mondo, costringendoci a modificare le nostre abitudini per paura del contagio.
Sembrava quasi superato (finalmente!) quello “scoglio” che ne è arrivato un altro persino peggiore: una superpotenza nucleare globale, la Russia, decide di sotterrare, con la forza delle armi, le ambizioni di autodeterminazione di un popolo vicino, gli ucraini, e parte così il sanguinoso attacco alla prima pedina del domino.
Adesso sappiamo tutti cosa è successo in Ucraina, da quel fatidico 24 febbraio 2022: gran parte di quella orgogliosa nazione è stata devastata in tutte le sue infrastrutture pubbliche e private dalla furia di quei cannoni e razzi, e molte migliaia di persone son state ammazzate senza pietà solo perché osavano permanere nelle loro abitazioni. E’ cominciata così l’immane violenza, permeata di sangue a fiumi, cui nessuna persona dotata di cognizioni civili poteva sopportare, e ha infatti costretto le potenze amiche a intervenire, non nella guerra ma nell’invio di aiuti importanti per sostentamento e per difesa personale.
Gli Stati Uniti e l’Europa si sono così trovati improvvisamente coinvolti in una faccenda alla quale non avrebbero dedicato nemmeno un minuto del loro pensiero, se si fosse svolta in pace, secondo le normali procedure di cooperazione ed autodeterminazione, una normale trattativa nel reciproco rispetto dei diritti altrui. Invece violenza chiama violenza e chi ha deciso per primo di intraprendere questa strada per soddisfare le proprie ambizioni sa che non potrà più tornare indietro, dovrà per forza vincere sempre, o finire prigioniero, o morire.
Ora appare in modo palese a tutti che Putin ha fatto male i suoi calcoli, sperava di risolvere tutto in una settimana, come ha fatto con la Crimea, ma quando ha visto che la realtà era diversa poteva ancora fermarsi e proporre qualcosa di conveniente ad entrambi. Non è purtroppo andata così, e malauguratamente ormai le pedine di quel dannato “domino” si stanno avvicinando anche a noi “condomini” europei, ma se cercasse di fare a noi quello che lui sta facendo agli ucraini si scaverebbe la fossa da solo.
A Joe Biden danno del “rinco” ma non lo è: sta invece giocando una partita in cui, almeno per ora, non ha nulla da perdere. E’ la prima volta, da almeno un secolo a questa parte, che sta portando avanti vantaggiosamente la politica estera americana senza dover sacrificare nemmeno uno dei suoi marines! Perciò è tanto generoso cogli ucraini! In difesa della democrazia, certo! Ma anche in difesa degli interessi americani in Europa. E Putin non lo sapeva che nessun presidente americano avrebbe mai potuto permettere che avvenisse quello che Putin sta ora facendo proprio ai confini delle libere democrazie europee?
Nemmeno l’”amico” Trump avrebbe potuto concedergli tanto! Non sa nemmeno contare fino a 4 (gli anni di attesa di Trump per tornare alla Casa Bianca) e vorrebbe spadroneggiare in Europa? Lui sì che è “rinco”, altro che Biden!
Ma intanto questi “terremoti” stanno muovendo le acque anche lontano dal continente europeo.
L’azzardo di Putin costringe Xi Jinping (in vista del Congresso cinese) a ribadire i suoi reclami (come avviene da almeno 50 anni) per il diritto della Cina Popolare su Taiwan, protetta dagli americani. E potrebbe persino profittare degli errori strategici di Putin (che costringe a tenere impegnate le forze Usa in Europa) per tentare qualcosa verso quell’isola che da sempre sostiene essere di proprietà cinese. Con questo nella mente è evidente che non potrà mai votare contro l’aggressione di Putin in Europa. Anzi, è proprio una buona occasione per non far dormire tranquilli i taiwanesi.
Putin ha fatto una sciocchezza più grande di tutta la sua Russia attaccando in quel modo l’Ucraina. Le sue minacce di usare le atomiche possono far paura alla gente semplice ma di sicuro non al Pentagono, che ormai avrà già predisposto un piano preciso per radere al suolo l’intera Russia se solo osasse usare anche una sola bomba atomica. A Biden basta aspettare. Intanto si è già guadagnato ottimi clienti in Europa per il suo fatturato in armi pesanti, poi, in tempi non lunghi, arriverà un moderato a Mosca.