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Guerra in Ucraina, lite tra Giacalone e il generale Bertolini su La7. “Siamo al delirio”. “Lei affronta un tema grave in modo fastidiosamente razzista”

Polemica esplosiva a “Omnibus” (La7) tra il generale Marco Bertolini, già comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e attualmente presidente dell’Associazione Nazionale dei Paracadutisti, e il giornalista Davide Giacalone sul conflitto Russia-Ucraina.
Secondo il militare, c’è una narrativa in corso fuorviante, perché Putin avrebbe già raggiunto i due terzi degli obiettivi che si era posto all’inizio (indipendenza delle repubbliche del Donetsk e del Luhansk e riconoscimento della Crimea come parte della Federazione Russa). “Resta il discorso dell’Ucraina che non deve entrare nella Nato – sostiene il generale – Questo obiettivo va consolidato da un punto di vista negoziale, però nessuno parla di negoziato, perché sicuramente non è voluto dagli Usa, che sono i veri competitor della Russia in questa battaglia. E di conseguenza neanche Zelensky lo vuole. Gli Usa sono quelli che tengono le redini del gioco e impostano il ritmo della battaglia, c’è poco da fare. Mosca sta dando altro dal punto di vista tattico, ma non vede l’ora di finire questa operazione sul campo per andare a un tavolo negoziale, che però non c’è”.

Bertolini aggiunge: “Ci sono due narrative in corso. Una narrativa dice che i russi sono tutti cattivi e brutti, tanto che adesso abbiamo pure visto che hanno la barba lunga. Questa cosa è veramente impressionante per la nostra opinione pubblica. L’altra narrativa sostiene che i russi sono incapaci e che stanno facendo figuracce, perché si sono ritirati da Kiev. Ma i russi non hanno mai dichiarato di voler invadere Kiev. Secondo questa narrativa, i russi sono incapaci perché non hanno fatto la guerra lampo. Ma loro non hanno mai detto di voler fare una guerra lampo – continua – E infine si dice che i russi non hanno invaso tutta l’Ucraina. Ma non hanno mai dichiarato di voler invadere tutta l’Ucraina. Ecco, secondo me, dobbiamo uscire da queste due narrative e tornare agli scopi dichiarati inizialmente da Putin. E i russi stanno sostanzialmente raggiungendo quegli obiettivi. Ma se alla fine di questa operazione militare i tre contendenti (Russia, Usa e Ucraina, ndr) non vanno a un tavolo per mettersi d’accordo su come affrontare il dopoguerra, a questo punto è finita”.

Giacalone, che accompagnandosi con un gesto eloquente esprime il suo dissenso nei confronti di Bertolini, ribatte: “Neanche l’ufficio stampa del Cremlino riesce a sostenere quello che ha sostenuto il generale. Siamo al delirio. Quelli con la barba lunga, comunque, non sono i russi, ma i tagliagole ceceni che, al grido “Allah lo vuole”, stanno puntando alla popolazione civile per violentare e sgozzare. Ma che modo di ragionare è questo? Roba da matti. Le ricordo che Putin e Lavrov hanno sostenuto sin dall’inizio che non avrebbero mai invaso l’Ucraina e, una volta invasa, hanno negato parlando di “operazione speciale”. Questi sono i bugiardi a cui lei ha dato credito. Ma come si fa a sentire questa roba?”.
Bertolini replica: “È veramente incredibile che un problema di questa portata non venga affrontato in maniera razionale, ma in modo emozionale e anche fastidiosamente razzista“.
Esplode irrimediabilmente la bagarre con Giacalone che urla ripetutamente: “Razzista sarà lei, si rimangi subito quello che ha detto. Non va avanti, eh”.
“Io non mi rimangio un bel niente – controbatte Bertolini – È lei che ha tirato fuori il discorso dei ceceni. Ma cosa c’entra? Lei non può giudicare una persona, un esercito o un comportamento semplicemente perché si tratta dei ceceni. Non sono stati assoldati, fanno parte della Federazione Russa”.